La fierezza del Cilento e la ricchezza di tutto il sud nel repertorio di Piera Lombardi, cilentana doc, che rivisita la tradizione e la musica popolare in versione music World, puntando all'internazionalizzazione
di Ester Ippolito
“Ho voluto raccontare la mia terra per sentirla veramente mia … Canti di protesta, di abbandono, di nostalgia, di lontananza, di risposte negate, di rabbia, di lotta e mai conquista. Canti d'amore, di sdegno, di forte appartenenza, di legami indissolubili con le origini. Danze passionali, viscerali , universali…” . P.L.
Note tradizionali “energizzate”, passionalità nel canto, ritmo,coinvolgimento in uno scenario, che è quello del Cilento, fiera terra contadina e di mare, terra di miti, di leggende, di filosofi e buona cucina … “Ho capito presto che per me la vita era fare musica - afferma Piera Lombardi, cantante cilentana doc (nativa di Casal Velino scalo) di musica popolare in versione folk ed ethno world. Alle sue spalle una esperienza nel gruppo musicale Anthea che ha portato alla ribalta la voce del Cilento nei primi anni 2000, “un modello per il territorio cilentano”, e da tempo solista fedele a un suo chiaro progetto, come ci racconta la cantante stessa incontrata a Stio Cilento, in uno dei suoi concerti di fine estate nel cuore del suo territorio, prima di ripartire alla volta dei suoi tour all’ estero, soprattutto Germania, Belgio e mitteleuropa in genere.
Musica folk e internazionalizzazione
“Voglio partire dalle radici popolari della musica, dalle note tradizionali della mia terra e di tutto il sud rendendo però questa musica più internazionale, personalizzata con sonorità pop, un pizzico di tecnologia e di music World rendendo queste canzoni, molte delle quali incitano alla danza, più facili e gradite anche da un pubblico che non conosce la lingua dialettale - racconta. "Naturalmente il principio guida è non snaturare il mondo culturale della tradizione, che merita rispetto, mantenendo intatta la radice dei canti e dei balli ma realizzando anche qualcosa di nuovo intenso e forte ”.
Del resto la tradizione stessa non è un grande fiume che porta con sé tante sfumature,tanti nuovi colori, raccogliendo nel suo cammino il frutto di contatti e scambi…? “Penso che questa sfida , questa scommessa possano risultare vincenti – continua Piera - considerando la risposta che abbiamo dal nostro pubblico italiano e da quello estero: non c’è niente di più bello che vedere tedeschi o belgi trascinati dalla nostra musica e sentirli dire che sentono in queste note il sapore del sole e del mare…In questo modo portiamo all’estero un messaggio del nostro sud e lo facciamo con le sole nostre forze. In uno dei nostri ultimi spettacoli a Stoccarda abbiamo avuto di fronte a noi 10.000 persone. Penso sia essenziale il confronto con tutti i popoli e tutte le culture indipendentemente dalla lingua ”. Questo progetto essenzialmente “mediterraneo”, ma al tempo stesso “internazionale”, viene seguito da Piera Lombardi insieme al suo produttore artistico Tonino Valletta – base del loro lavoro è lo studio TVA di Ascea - che testimonia a sua volta come “l’obiettivo sia non quello di rifare il verso ai protagonisti della musica popolare ma dare di questo patrimonio una lettura internazionale attingendo a tutto il potenziale offerto dal sud Italia, crocevia di culture inestimabili”. “Considerando la grande ondata di musica popolare che abbiamo oggi intorno e il crescente e rinnovato interesse per questo campo - ancora Valletta- penso che insieme al desiderio di valorizzare proprie identità musicali, alla base ci sia anche la voglia di reagire a una sorta di monopolio di cultura e musica anglosassone , ricercando qualcosa di altro”.
Il sud in musica
Nel repertorio di Piera ascoltato a Stio c’è tutto il sud - Campania e in primis il Cilento con le sue “cilentane”, canti a distesa che nascevano senza accompagnamento musicale tra le donne che lavoravano i campi, la Puglia e la pizzica, la Calabria e le sue tarantelle, la Sicilia, canti e danze tradizionali in una rilettura molto personale: sul palco, insieme alla bellissima voce della cantante e al suo atteggiamento solare, i protagonisti , insieme al tamburello, sono la batteria, la chitarra acustica e la chitarra elettrica (batterista Giovanni Peccerillo, bassista Tony Cortazzo, chitarrista Angelo D’Ambrosio). Ed ecco che dalle note, che trascinano il pubblico in un lungo viaggio, emergono colori e problemi del sud, la fame, il dolore, il lavoro, il brigantaggio, l’ emigrazione, la nostalgia, il rimpianto. E si rincorrono canzoni come Brigante se more (Bennato), Sacco e Fuoco , il canto dei Sanfedisti, La malarazza di Domenico Modugno, Riturnella, Lu Rusciu de lu mare, le tarantelle calabresi ….e come gran finale La Cilentana, una delle canzoni più note del Cilento (Io me ne voglio i a lu cilientu me la voglio piglia' 'na cilentana…), in una versione molto dolce e romantica. Ma nei concerti di Piera emerge anche il sud del mondo attraverso alcune illustri voci al femminile. “Voglio portare - spiega - la voce e la musica di alcune rappresentanti del sud del mondo, dalla Sicilia all’Argentina al Cile, che hanno parlato di pace e di vita con un linguaggio universale. E mi riferisco a Rosa Balistreri, che ha interpretato il valore della terra arida di Sicilia, Violeta Parra, cilena, con il suo canto Gracias a la vida, e l’argentina Mercedes Sosa con il suo inno Todo Cambia”.
In arrivo Terronia
Intanto è in fase di elaborazione il CD di Piera Lombardi Terronia che dovrebbe sicuramente uscire entro l’anno. “E’ una nostra produzione – dice Piera- e vuole essere un bel contenitore di musica d’autore, con la partecipazione di veri cantautori della musica popolare. Ci saranno brani di Eugenio Bennato (Brigante se more), che ha offerto una rilettura della storia del sud, del cilentano Giuseppe Liuccio con Terra Mia, un canto amaro sulla terra che ti dà e ti toglie, e due miei brani, Terronia e Va a cercar fortuna. Terronia è un canto contro i pregiudizi maturati nei confronti di tutto il sud, senza negare alcune verità: in questa opera c’è verità ma anche tanta ironia”.
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