Il ritorno di VI.PA.RO – storie di santi e di veleni al Centrale Preneste Teatro. Il 2 dicembre

Torna in scena  a Roma, il 2 dicembre prossimo, al Centrale Preneste Teatro, il progetto coreografico di Mattia Carlucci e Riccardo Cananiello  VI.PA.RO-storie di santi e veleni  ...che  ha visto la luce  proprio qui un anno fa. Un viaggio nella memoria di un bambino che diventa voce di un'intera comunità attraverso le danze rituali del Sud Italia legate a San Vito, San Paolo e San Rocco. Un ponte tra passato e presente attraverso la danza tradizionale e contemporanea, le parole, i canti antichi, il rito e la festa.

Un viaggio al sud, che parte dalla Puglia e guarda a tutto il Mediterraneo, tra lavoro, fatica e sfruttamento, dolore e malattia, amore, devozione e religiosità, sotto gli occhi di San Vito, dove si danza nell’acqua  (San Vito dei Normanni) ,davanti  al quadro di San Paolo che per primo scacciò la serpe (Galatina), su una piazza di un piccolo paese e sulle pietre dell’Aspromonte, dove San Rocco pellegrino e guaritore dei malati insegnò a danzare con i coltelli  (San Rocco di Torrepaduli). 

Uno spettacolo potente e suggestivo, firmato da due giovani artisti,  che nell'arco di quest'anno ha ricevuto un grande riconoscimento  (Primo Premio Categoria Danza)  nell'ambito del Festival Ethnos di  San Giorgio a Cremano, dedicato alle culture tradizionali e della world music nei settori di teatro, musica e danza (direzione artistica Gigi Di Luca). Una finestra sul mondo contemporaneo che vuole raccontare le radici antiche della tradizione del Sud, del Mediterraneo e del mondo.

All'interno del Festival – ci raccontano Riccardo e Mattia- viene promosso un contest under 35 per le categorie di musica, danza e teatro. Voce ai giovani che presentano una loro creazione dove i linguaggi più contemporanei del settore si intersecano e dialogano con la cultura tradizionale. Noi abbiamo presentando un estratto di Vi.Pa.Ro per la categoria danza, in gara con noi Francesco Bax e Laura Esposito e Sara Ferrigno, e abbiamo ricevuto il primo premio, assegnato da una commissione di esperti di danza (insegnanti, danzatori e danzatrici, critici...) insieme al direttore artistico stesso. Quello che ha colpito la giuria è stata la profondità della drammaturgia scenica, della storia raccontata che è arrivata diretta al pubblico come autentica, vera, forte e sensibile, proponendo, oltre al giusto dialogo tra le arti, un incastro perfetto tra i codici della danza tradizionale e i linguaggi contemporanei del teatro danza e della danza contemporanea. Con il risultato di creare una visione del tutto  attuale su un patrimonio etno cocoreutico orale e tradizionale. Apprezzata anche la musica,  con registrazioni originali di cantori del Salento e brani di sperimentazione odierna della World Music”.

"Per noi– ancora Riccardo e  Mattia- è stato un immenso piacere ricevere questo premio, siamo grati al Festival Ethnos, al Teatro la Bazzarra e al direttore artistico Gigi di Luca non solo per la premiazione ma per la sensibile profondità di scommettere sui giovani, sulle culture tradizionali e su tutto il patrimonio coreutico e musicale popolare dandogli l'opportunità di restare vivo e attuale tramite le arti performative tutte. Per noi è segno che abbiamo gettato i semi nel campo giusto, per continuare la nostra ricerca e crescita artistica nel settore. Un fattore motivazionale che ci porta a voler fare sempre di più, studiando, sperimentando, creando sempre in dialogo aperto e di confronto con realtà fatte di artisti, esperti, sostenitori che credono nel valore della tradizione e del suo essere eternamente in divenire" .E sottolinea Mattia: " Per me tradizione è tutto ciò che non fa in tempo ad invecchiare”.

Appuntamento, dunque il 2 dicembre  al Centrale Preneste Teatro per rivivere questo viaggio nella memoria e nella storia, una performance  senza spettacolarizzazioni superflue, un intreccio  di danza tradizionale e contemporanea, quadri intensi  che riportano  ai simboli del tarantismo, i nastri, l'acqua, i colori, il ragno , il serpente, i coltelli, il ritmo del tamburello.  Un progetto coreografico che nasce da dentro, dal cuore dei protagonisti, entrambi salentini, legati alla tradizione  per legami familiari, e che possono  ancora giovarsi di ricordi veri, esperienze, racconti e canti  ascoltati dagli anziani.

e.i.

 (Foto Ballareviaggiando.it  VI.PA.RO 2022)

 Centrale Preneste Teatro 

Info e Prenotazioni ☎️ Mattia 3402329572 Riccardo 320 952

MATTIA CARLUCCI - Danzatore e performer, nasce a San Vito dei Normanni, un piccolo paese dell’Alto Salento, lì dove tutto è iniziato, tra i suoni di un mandolino nelle barberie e i canti di due donne anziane con un tamburo in mano. Studia presso l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna dove si laurea a pieni voti in Teorie e Culture della rappresentazione, con una tesi di ricerca che va a coniugare il mondo del teatro con quello delle danze rituali di matrice tradizionale, progetto che manda avanti tramite laboratori formativi e creazioni sceniche personali. In parallelo si forma come danzatore, passando attraverso studi teorici e pratici del teatro fisico e del teatro danza grazie all’incontro con numerosi maestri nazionali ed internazionali, stringendo con alcuni di essi importanti collaborazioni. Dal 2018 entra a far parte del Corpo di Ballo dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, diretto da Francesca Trenta insieme al Maestro Ambrogio Sparagna e l’Orchestra Popolare Italiana. Attualmente conduce un laboratorio stabile sulle danze tradizionali del centro e sud Italia, coniugandole alla pratica del teatro fisico e del teatro danza, ponendo l'attenzione simbolica e rituale del movimento e soffermandosi sulla consapevolezza del corpo come canale espressivo personale, nei confronti dell'altro e dello spettatore.

RICCARDO CANANIELLO- Attore, danzatore e performer - classe 1996- nasce a Serrano, un piccolo paese nel cuore del Salento. Raggiunta la maturità si trasferisce a Roma dove consegue la laurea triennale presso il DAMS di Roma Tre e successivamente la laurea magistrale in Informazione Editoria e Giornalismo. Si avvicina al mondo dello spettacolo da bambino con lo studio della danza classica, e in seguito raggiunge il mondo del teatro. E' attore in diverse opere contemporanee, ma anche in spettacoli classici. Attualmente, oltre a portare avanti i suoi progetti teatrali, collabora alla gestione artistica del Teatro Vittorio Gassman di Ripi e della Casa Della Pace di Roma.


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