Devozione, sacralità, rito, il ritmo del tamburello, gestualità e antichi retaggi nella Pizzica Scherma di Torrepaduli (Ruffano) per la Festa di San Rocco (16 agosto). E l'eco del Tarantismo nella lotta contro lo spirito negativo della Taranta. Questi i temi a confronto nell'appuntamento di Incontri Popolari del 16 marzo, a cura di Roberto D'Agnese (su Zoom ogni mercoledì), un viaggio alla scoperta delle tradizioni popolari, della loro vitalità, del loro spirito.
Tappa in Salento, dunque, per comprendere la realtà della Festa di San Rocco , il grado di partecipazione popolare, spontaneità e verità oggi. E anche il ruolo avuto dal gruppo musicale I Tamburellisti di Torrepaduli che annovera tra i fondatori Pier Paolo De Giorgi, filosofo delle tradizioni popolari, musicista e ospite fisso della rassegna Incontri Popolari insieme all'antropologo Ugo Vuoso.
"E' una festa attesa tutto l'anno- il racconto del sindaco di Ruffano Antonio Cavallo- si festeggia il 16 agosto ma il culmine è nella notte tra il 15 e il 16, la Notte Bianca più antica di tutti i tempi. Mentre i pellegrini entrano nel Santuario di San Rocco ( molti i pellegrinaggi a piedi dai dintorni), si comincia a danzare dal tardo pomeriggio fino all'alba formando dei grandi cerchi (ronde) al centro dei quali si sfidano i duellanti in una danza sostenuta dal ritmo di tanti tamburelli, una volta detta danza di spade in cui si usavano i coltelli. Adesso , con la stessa intensità rimane la mimica, una gestualità simbolica delle mani , della lotta. In concomitanza della festa di San Rocco si svolgeva anche la Festa del bestiame e non era escluso che qualche rissa / duello nascesse anche da contrattazioni commerciali. Il ritmo è quello della pizzica che attraversa tutto il Salento ma qui a Torrepaduli acquista una sua unicità".
Magia, energia, sacralità e spontaneità
Donato Nuzzo ( uno dei componenti de I Tamburellisti di Torrepaduli ) ha messo in risalto la magia, l'energia e la spontaneità della festa e della Pizzica Scherma "un rito che accompagna l'ingresso dei pellegrini in Chiesa o la loro " Incubatio" in attesa di un miracolo di guarigione. Una festa spontanea dove niente è preparato o organizzato".
" La festa ha uno stretto legame con i Pellegrini-ancora il sindaco-non c'è bisogno di creare un palco, nessuna orchestrazione, nessun teatro. Il nucleo della festa è genuino, poi intorno si creano eventi collaterali, luminarie , fuochi di artificio. Ma non vogliamo sciupare il vero senso della festa , la sua sacralità scivolando nel puro commerciale. La festa di San Rocco coniuga la tradizione popolare con il turismo religioso e sicuramente il tutto rappresenta un volano turistico importante per la nostra area. La festa in sè già muove un indotto economico importante per tutta la popolazione (oltre 300 bancarelle di prodotti tipici e una affluenza di 100.00 persone). Nei tempi passati i cittadini di Torrepaduli, lontani ed emigrati, tornavano per l'occasione e si organizzavano per vendere prodotti tipici , dal sedano al vino alla carne d'agnello".
"A Torrepaduli- l'intervento di Pierpaolo De Giorgi - avviene qualcosa di esplosivo : il cerchio magico che si crea, il suono del tamburello all'unisono, due persone che lottano per annientare lo spirito negativo e imporre il positivo. Una vittoria che passa ai pellegrini che aspettano la grazia. La danza delle spade o Pizzica scherma , che si basa sul ritmo della pizzica , si pone come una danza sacra. Nella letteratura legata al tarantismo si trovano molte tracce di questa danza armata che lotta contro lo spirito negativo della taranta. Perchè tutto questo accade intorno a San Rocco non è facile dirlo. Probabilmente perché San Rocco, di origine francese, soccorre nelle malattie ( peste) ed è un Santo spadaccino".
Scrive De Giorgi (Il Pensiero Mediterraneo): "I duellanti rappresentano i due poli dell’Essere, quello negativo e quello positivo, e volta per volta il “perdente” viene sostituito con un altro danzatore. Dopo una selezione di questo tipo, sempre simbolica, che elimina il “perdente” e che coinvolge un numero imprecisato di duellanti, il “vincitore” rappresenta la vittoria del “bene” contro il “male”. La pizzica scherma è un rito popolare simbolico, guidato dal tamburo a cornice, che dal punto di vista etnomusicologico o etnocoreologico va classificato tra le danze delle spade di tutto il mondo, anche se le armi non ci sono e vengono soltanto imitate... Il rito da alcuni viene, però, percepito esclusivamente come un duello d’onore, e in effetti può accadere che qualche danzatore, a volte malavitoso, lo consideri uno scontro vero e proprio... Ma questo non è il vero significato dell’antico rito. Non si deve mai perdere di vista l’essenziale: il significato sacro e terapeutico di danza contro le forze negative, ossia apotropaico, che non può essere travisato".
In questa atmosfera grandi protagonisti i tamburelli. Molto speciali quelli di Torrepaduli che " nei tempi passati erano molto voluminosi con grandi sonagli, realizzati con legno di faggio e pelle di capra, un tamburello che doveva farsi sentire e nel passato in particolare c'era un venditore che veniva da Galatina - come ha spiegato Rocco Luca, costruttore di tamburelli- Oggi si ricerca un suono più sofisticato , anche la costruzione è diversa (più tipi di legno, multistrati), il tamburello è un vero e proprio uno strumento musicale percussivo". Per il rito di San Rocco si ricordano anche delle trombe , di terracotta, molto difficili da suonare, e anche qualche tamburo a frizione, simili al Cupa Cupa lucano.
Nuova tradizione e pathos
Torna sempre l'interrogativo sul legame tra antica tradizione e la nuova tradizione che stiamo vivendo e rivivendo.... Per Ugo Vuoso questa festa / tradizione "offre chiaramente un segno di sacralità ma anche la volontà dello stare insieme, condividere una esperienza . La nuova tradizione che si afferma- vediamo tradizioni reiventate, rivisitate ...- ha come obiettivo quella di rimarcare sempre le differenze in uno status di omologazione, mettendo al centro le identità locali e anche sviluppando nuovi meccanismi economici (turismo moltiplicatore). Anche attraverso il cibo (prodotti locali e tipici) si recuperano le identità. Le tradizioni vanno elaborate anche all'interno delle contraddizioni, le tradizioni sono del resto effimere se non si passano ad altri ".
" La ricerca e ripresa della tradizioni un po' dovunque- secondo Pier Paolo De Giorgi- si può datare dal 1989 (crollo muro di Berlino), una spinta per le Comunità a ricercare le proprie radici locali e a ricreare una nuova tradizione anche se a volte viene consumata e commercializzata. Ma nell'atmosfera della festa, nella danza popolare non tutto è andato perduto: rimane una emozione, una specie di trance che ci collega a qualcosa di più vasto, la gente palpita..... L'uomo è continuamente collegato con l'infinito e la tradizioni ci danno questa sensazione. Sono dei simbòli di una spiritualità da difendere rispetto a prodotti che hanno una diversa matrice ( per esempio Ndt).Torna sempre l'interrogativo sul legame tra antica tradizione e la nuova tradizione che stiamo vivendo e rivivendo....
La nascita del Gruppo I Tamburellisti di Torrepaduli
" La nostra tradizione è stata a rischio estinzione e per questo desidero ringraziare Pier Paolo De Giorgi per la la fondazione dello storico gruppo musicale de I Tamburellisti di Torrepaduli che hanno portato la testimonianza in tutto il mondo di questa festa e dei nostri ritmi- ha detto il sindaco Cavallo.
E riprendendo questo ringraziamento Raffaele Santoro ha ricordato il valore della bella " intuizione" di Pierpaolo De Giorgi, giovani musicisti e danzatori e il maestro Amedeo De Rosa che portò alla costituzione nel 1990 di questo gruppo dove " la filosofia, la ricerca , la cultura hanno fatto la differenza".
Nel corso dei primi anni Novanta i Tamburellisti di Torrepaduli sono diventati i protagonisti della riaffermazione della dimenticata pizzica pizzica, musica e danza attorno a cui in passato gravitavano i valori universali del culto di Dioniso e della Madre Terra , riprendendo la musica che guarisce i “tarantati” (i “morsicati” dal mitico ragno taranta) e le tradizioni del tamburello e della danza-scherma di Torrepaduli, e anche reiventando melodie. Il successo, anche internazionale dei Tamburellisti, ha contribuito a una nuova crescita della Festa di San Rocco. Ultimo lavoro discografico del gruppo , che dal 2013 partecipa alla Crociera della Pizzaica (Ruffo Viaggi, MSc Crociere) “La via dell’armonia: pizzica d’autore”.
Ester Ippolito
Gli "Incontri Popolari", centrati sulle tradizioni italiane, proseguono ogni mercoledì, alle 22,00 sulla piattaforma Zoom. Per partecipare basta inviare un messaggio WhatsApp al 3402829757 con scritto Incontri Popolari. Poco prima dell’inizio dell’evento verrà inviato un link per l’accesso. Evento gratuito
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