La Campania protagonista assoluta dell'ultima puntata di “Incontri popolari” (23 febbraio) , l'appuntamento del mercoledì su Zoom con le tradizioni italiane promosso e organizzato da Roberto D'Agnese, presidente e fondatore della Scuola di Tarantelle montemaranese, che questa volta ha giocato in casa presentando, con i suoi pregiati ospiti, accanto alla Madonna delle Galline , Pagani (Salerno), il Carnevale di Montemarano (Avellino). Due tra le feste più note e travolgenti della regione, dove la partecipazione dei cittadini è massima, "sospese " da due anni causa pandemia, una ferita aperta per entrambe le Comunità, un vuoto profondo. Domanda di rito: le tradizioni popolari possono essere un volano per lo sviluppo di un turismo culturale?
Gli eventi di Pagani e Montemarano testimoniano radici antiche, e grande coinvolgimento delle rispettive Comunità.
" Feste- il commento dell 'antropologo Ugo Vuoso, presidente del Centro Etnografico Campano, che con Pierpaolo de Giorgi , filosofo e musicista, è ospite fisso di Incontri Popolari- che rappresentano la " Primavera della Comunità. Testimoniano, entrambe, la voglia di stare insieme , sia nei lunghi preparativi che nell'esplosione della festa stessa, dominata da specifici ritmi musicali: a Pagani la Tammurriata, a Montemarano la Tarantella. Oltre alla offerta tipica: carciofi a Pagani, vino a Montemarano... Le strutture dei due eventi possono essere intese come installazioni di arte popolare che si ricreano ogni anno con tanti linguaggi simbolici, e pietanze e pietanze tipiche come i carciofi a Pagani, il vino a Montemarano. L'adrenalina che si sprigiona nel corso delle feste deriva dal senso di appartenenza di ognuno, da una precisa identità culturale da condividere. Il clima che si crea è un condensato di emotività collettiva e individuale. Sono eventi che a uno sguardo superficiale possono apparire semplici, ed un po' esotici , in realtà sono molto complessi. Anche nel guardare un quadro , al di là della prima reazione del mi piace non mi piace , deve nascere un rapporto più intenso. Nel caso della tradizione ci troviamo di fronte a esempi di arte popolare ".
La Mater di Pagani, fede e civiltà contadina
“La maronna esce 'e nove e s'arritira a calata 'ell'ora».... Ma cosa succede a Pagani, dove si festeggia La Madonna delle Galline la settimana dopo la Pasqua, una festa che nasce da una leggenda di alcune galline che, raspando, riportarono alla luce una tela seicentesca con il volto della Vergine, Madonna del Carmelo. A seguito di questo ritrovamento ritenuto miracoloso venne costruito il Santuario Mariano, che conserva la statua della Madonna che la domenica dopo Pasqua esce in processione, attorniata da volatili di ogni specie che non risentono dei rumori della città in festa. Mentre la tammurriata è la colonna sonora di tutto l’evento, ballata e ritmata in modo assolutamente spontaneo da tutta la popolazione, anziani e giovanissimi, nelle strade, negli angoli di Pagani, in Villa. E a fine festeggiamenti, il lunedì, le tammorre verranno depositate ai piedi della Madonna. Fede e preghiera, danza e piatti tipici cucinati nei cortili.
" Si tratta di una Festa che si celebra da 500 anni , legata al culto mariano, e supportata dalla leggenda delle galline , ma va tenuto anche conto che siamo nella valle del Sarno, considerata da sempre un luogo sacro". E' quanto ha raccontato Vincenzo Romano, il " Cantore Pellegrino " di Pagani, che narra, canta e conserva questa tradizione. "La festa si celebra la settimana dopo Pasqua ma tutto inizia un mese prima con l'alzata del quadro della Madonna e la visita ai Toselli storici. Da qui iniziano i preparativi, con la progettazione dei Toselli, cortili dedicati alla Madonna, addobbati con devozione e pieni di doni della terra, a ricordo che questa è una festa contadina. Una volta i Toselli erano molto pochi adesso quasi 30/32. Il giorno della festa è importante perché finalmente la Madonna , che rimane velata tutto l'anno, si rivela e va processione per il paese e le sue campagne: un momento di grande devozione e al contempo anche una esplosione di gioia. Una volta la festa era più intima e riservata agli abitanti di Pagani , e negli anni 70 era ancora un po' vista con distacco ,ma chi ha amato questa celebrazione e ne ha compreso le radici culturali ci ha tramandato questo amore. In questo periodo di pandemia e sofferenza , la Madonna è stata scoperta in via eccezionale per i fedeli in una Messa speciale proprio per regalare un momento di conforto e preghiera ". " I Toselli sono realtà devozionali - ha spiegato Alfonso , rappresentante dei Toselli, e che segue le orme di Francesco Tiano, musicista popolare scomparso, e artefice del Tosello storico di Pagani. " In questo periodo di buio io ho realizzato lo stesso il mio Tosello e lo tengo chiuso in attesa che la Madonna possa tornare a visitarlo presto".
Il sindaco di Pagani Raffaele Maria, in carica da circa un anno, ha espresso l'amarezza per la privazione di questi due anni. " Questa festa , che nasce dal basso, è attesa per mesi. Molti i paganesi che vivono fuori e che fanno di tutto per rientrare per essere presenti, e la Comunità si dimostra sempre molto accogliente con tutti i visitatori ( Pagani accoglie per la festa oltre 100.000 persone) , mettendo a disposizione b&b e appartamenti . Al di là del valore della fede, Pagani ha risorse che meritano di essere conosciute e che possono essere un traino turistico ed economico. E come Comune siamo pronti a dare il massimo supporto a iniziative varie".
Per il prossimo futuro una speranza l'ha data Valentina Oliva, vicesindaco di Pagani, e anche assessore al turismo, cultura e spettacolo. " Se davvero decade lo stato di emergenza il 31 marzo, possiamo pensare a un format della festa (24 aprile)i, che più di una festa è una identità culturale, rispettando la sicurezza. Siamo inoltre convinti che il patrimonio di Pagani ( una grande tradizione musicale, città legata ad Alfonso De Liguori) giustifichi una promozione di un turismo culturale accanto a quello religioso".
Le tradizioni popolari possono essere un volano per lo sviluppo di un turismo culturale? "Questa è una domanda che torna sovente ,un tema molto delicato - ha osservato Ugo Vuoso- quasi un mistero alchemico. Il turismo può essere un salvacondotto verso uno sviluppo nuovo di alcune aree ma può essere anche un pericolo, nel senso che più si richiama pubblico da fuori più ci si sente spinti a spettacolarizzare l'evento ".
Il vortice del Carnevale di Montemarano. Vino e Tarantella
Grande e famosa nel mondo la tradizione del Carnevale di Montemarano, uno dei Carnevali più caratteristici dell'Irpinia, che si apre il 17 gennaio, Sant'Antonio, e che viene raccontata in un docufilm dedicato, regia di Giuseppe Falgario, da una idea di Roberto D'Agnese, la cui prima proiezione (fb e Youtube) è stata prevista per giovedì grasso (24 febbraio). I festeggiamenti sono dominati dal ritmo della Tarantella , un suono incalzante- una volta supportato dalla ciaramella oggi dal clarinetto- al quale non si può resistere. Dalla domenica al martedì grasso i giorni clou con cortei mascherati, danze e musica , allegria, senso di liberazione tipico del carnevale che si sprigiona dai cortei infiniti, serpentoni di gioia, che attraversano la città. Fino alla "morte " simbolica del Carnevale (falò), di buon auspicio, e ulteriori festeggiamenti, richiamandosi a culti pagani antichi legati al ciclo delle stagioni.
"Dolorosi questi due anni di sospensione- le parole del sindaco di Montemarano Beniamino Palmieri- perché è una festa che coinvolge tutto il paese, è qualcosa di rituale ma spontaneo , che dà valore allo stare insieme , alla socializzazione, al danzare insieme. Autenticità che restituisce riconoscibilità. Niente è allestito a beneficio dei visitatori che continuano a essere sempre sempre più numerosi. Oltre alle maschere di vario tipo, che partecipano a una specie di competizione, la figura che caratterizza il Carnevale è il Caporabballo, quasi un " sacerdote", colui che guida il corteo carnacialesco , cui si deve rispetto" . Tipico il suo costume con cappello a cono e il bastone.
E come a Pagani ,la preparazione della festa è lunga. " Si comincia a progettare i festeggiamenti del Carnevale dal giorno di Sant'Antonio, pensando alle maschere e a tutto il resto, e anche questi momenti sono ideali per stare tutti insieme. Il Carnevale è ll nostro Capodanno, e non possiamo vivere senza questa tradizione- le parole del vicesindaco Alfonso Gallo, che ha continuato: " E' molto bello, e di grande consolazione, sentire in questi giorni per la strada la musica della Tarantella, e anche qualche qualche motivetto nuovo che invita alla danza". " Le maschere hanno un ruolo fondamentale- ha ribadito Carmen Liotti, - tutte le sarte sono super impegnate e soprattutto ogni squadra, basata su gruppi di amici, deve assolutamente mantenere il segreto sulla maschera scelta. Questi momenti rappresentano una delle parti più belle di tutta la festa".
Gli appuntamenti settimanali di Incontri Popolari, il cui successo è crescente, offrono un confronto tra i protagonisti istituzionali e non solo di queste feste, e raccontano agli spettatori le dinamiche e i risvolti culturali profondi. " La tradizione popolare- insiste da sempre Roberto D'Agnese- va studiata , compresa e interpretata, andando al di là dell'aspetto della festa. Una materia che dovrebbe essere sviluppata in ambito scolastico".
Ester Ippolito
Foto Ballareviaggiando.it
Gli "Incontri Popolari", centrati sulle tradizioni italiane, proseguono ogni mercoledì, alle 22,00 sulla piattaforma Zoom. Per partecipare basta inviare un messaggio WhatsApp al 3402829757 con scritto Incontri Popolari. Poco prima dell’inizio dell’evento verrà inviato un link per l’accesso. Evento gratuito
Ballareviaggiando.it è tra i partner di Incontri Popolari