La Campania, con le sue feste tradizionali, è stata protagonista del primo degli 'Incontri popolari', a cura di Roberto D'Agnese, presidente e fondatore della Scuola di Tarantella montemaranese. Gli incontri proseguono ogni mercoledì alle 22 sulla piattaforma Zoom, focalizzandosi ogni volta su tradizioni tipiche di singole regioni o aree geografiche.
“Parleremo delle tradizioni di tutta Italia, percorrendo diverse regioni: dall'Abruzzo alla Sardegna, al Trentino – anticipa D'Agnese -. Dopo il buon risultato dello scorso anno, con 1.200 iscrizioni, siamo veramente soddisfatti della partecipazione al primo appuntamento del 19 gennaio, con 70 persone collegate, tra cui organizzatori, sindaci e appassionati. Abbiamo parlato del Majo di Avella, della festa di Sant' Antuono a Macerata Campania, del Majo di Baiano. Significativi gli stimoli di riflessione da parte dei nostri ospiti fissi, il docente di Antropologia Ugo Vuoso e il filosofo Pierpaolo De Giorgi”.
Il rito del Majo accomuna i borghi di Baiano (Avellino) e Avella (Avellino), mentre a Macerata Campania (Caserta) la Festa di Sant'Antonio coinvolge tutta la popolazione nella preparazione dei carri con le 'Battuje', le grandi botti che vengono percosse seguendo un preciso ritmo. “I battitori seguono le indicazioni del 'capo battuja' – raccontano uno degli organizzatori e il sindaco Antonio Cioffi – e abbiamo fino a 1.500 musicisti-battitori su circa 20 carri. Il momento più suggestivo e impressionante è quando tutti i carri si riuniscono e si suona insieme sul sagrato della chiesa”. Ma anche le altre feste tradizionali – purtroppo sospese a causa del covid negli ultimi due anni - sono vissute con grande partecipazione e richiamano turisti e visitatori, come sottolineano gli organizzatori. “Il Majo è l' albero più alto e diritto, che viene tagliato e poi innalzato davanti alla chiesa il giorno di Santo Stefano, in onore del patrono del paese - spiega il sindaco di Baiano, Enrico Montanaro -. Il rituale prevede anche un uomo che si arrampica sull'albero, albero che poi viene bruciato con un grande falò”. La stessa tradizione di origine pagana, poi adottata dal cristianesimo, rivive ad Avella, con la festa di San Sebastiano, dove sono soprattutto i giovani a preparare le fascine per il grande falò, il 'fucarone', come segnala Domenico Biancardi, presidente della comunità montana, che fa notare : “la partecipazione è grande, ma sarebbe opportuna una promozione più regolare e meno sporadica delle nostre feste tradizionali”.
Feste e tradizioni davvero varie e numerose, come è emerso dall'incontro, ma non abbastanza conosciute in Italia e nel mondo. “La Campania è più ricca di tradizioni rispetto alla Puglia, la mia regione – fa notare Pierpaolo De Giorgi , filosofo e musicista, cofondatore del gruppo dei Tamburellisti di Torrepaduli -. Eppure, almeno nel campo musicale, la Puglia ha ottenuto sicuramente più notorietà, come dimostra il primo album tutto dedicato alla Pizzica, prodotto nel lontano 1991. In queste feste si cerca una rifondazione, come avveniva nel mondo arcaico, e facendo qualche ricerca ho trovato che anche nell'antico Egitto veniva eretto per Osiride un tronco senza rami, simbolo della morte e della resurrezione vegetale, della vita che torna. Tutto questo oggi è sempre accompagnato da processioni, canti e suoni perchè la musica, per citare il grande antropologo Claude Lévi-Strauss, 'è una macchina per sospendere il tempo' “.
E queste feste, di cui in Campania esistono diverse varianti, hanno in comune anche altri aspetti, come sottolinea Ugo Vuoso, docente di Antropologia culturale all'Università di Salerno e presidente del Centro etnografico campano. “Il Majo e le Battuje sono legati ai riti di passaggio del Capodanno, dove c'è sempre qualcosa che deve essere eliminato, perchè racchiude le negatività, e c'è anche il caos, il disordine, l'irrazionale, il rischio, spesso anche la musica e il rumore forte come nel caso delle battuje; tutti elementi che si ritrovano nel carnevale e nei capodanni contadini. Non a caso le feste di Sant'Antonio e di San Sebastiano segnano l'inizio del Carnevale e - soprattutto negli ultimi anni - c'è anche l'esigenza di ritrovarsi tutti insieme, come membri di una comunità”.
Per partecipare alle dirette Zoom di Incontri popolari basta inviare un messaggio WhatsApp al 3402829757 con scritto 'Incontri popolari'.
Livia Rocco