""Un progetto nato ad istinto e di cuore ". Così Valentina Locchi , musicista e cantante, esperta di musica e collezionista di materiale sonoro, definisce la sua radio web " Pizzica e dintorni" che viaggia in compagnia di una pagina facebook omonima, di un gruppo fb "Pizzica e dintorni official group", e di un sito che fa da collante www.pizzicaedintorni.it. Una mission per dare una voce agli artisti del popolare /tradizionale che poco hanno eco nelle radio del nostro sistema commerciale. Note perdute, note trascurate che rappresentano invece una parte importante del nostro patrimonio culturale.
"Pizzica e dintorni" è un canale tematico curato, sempre più ricco , che dà forza alla musica popolare del nostro paese, e che per paradosso, quando questa battaglia sarà vinta , non avrebbe più senso di esistere. "Sogno un mondo dove il mio progetto possa chiudere perché non ha senso un canale tematico come il mio... anche se ovviamente è un orgoglio vedere gli ascolti e il piacere che provoca- le parole di Valentina. Ma è Valentina stessa a raccontarci la sua passione per la musica popolare e perchè ha dato vita alla sua radio web....
B&V- Esperta di musica in genere, come è nata la tua passione per la musica popolare ?
Valentina Locchi- Mi chiedi come è nata la mia passione per la musica popolare, e questa è forse la domanda più difficile cui rispondere insieme all'ultima. Io sin da piccola ho scelto la musica come canale privilegiato di comunicazione, una delle prime domande che faccio a chiunque incontri è "Che musica ti piace" e da qui a passare a "Che musica c'è nella terra tua" ci vuole nulla... Quindi così sin da piccola ho iniziato ad essere istintivamente attratta dalle musiche popolari: il liscio romagnolo che mi faceva ascoltare mia nonna paterna, le musiche sudamericane che mi regalavano le persone di quelle parti che frequentavo per imparare lo spagnolo e così via. Peraltro anche alla radio mi piacevano istintivamente i brani che avessero strumenti tradizionali, pensa ad "Acqua limpida" di Pierangelo Bertoli con i suoi assoli di mandolino che a me bambina di nove anni mi folgoravano... E' stato quindi istintivo che a vent'anni, dopo un percorso lungo e travagliato nelle musiche del mondo, mi sia chiesta :"Ma che musica c'è in Italia" a livello di tradizionale? Sono partita dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare, poi Otello Profazio, i Cantori di Carpino, la salentina tutta e così via.
B&V- Quale è stata la spinta che ti ha portato a creare la radio web "Pizzica e dintorni", e quali gli obiettivi che ti sei posta ?
Valentina Locchi- La spinta per creare la web radio è stata una "delusione". Un giorno volevo ascoltare musica popolare che non fosse tratta dalla mia collezione e non trovavo nulla su Internet che mi soddisfacesse, allora ho pensato di provarci io, perché come spirito sono una che si lamenta poco e tenta di fare. L'obiettivo base era quello di dare una voce, magari flebile e piccola ma comunque una voce , a quegli artisti che stimavo e con cui magari avevo anche suonato, ma che non sentivo suonare dalle altre radio e dagli altri programmi di popolare che avevo studiato. Tutto il resto parte da questa spinta qui. La radio è stata un po' una vendetta del popolare nei miei confronti, per come lo avevo lasciato per la rottura di certi rapporti, che all'epoca, circa quindici anni fa, magari non si potevano coltivare a distanza come adesso via Internet... e che quindi si erano sgretolati più che rotti... ma sono contenta che il popolare mi abbia chiesto di tornare da lui...
B&V- Quali i contenuti ammessi nella tua Radio , mi pare che sia privilegiata la musica tradizionale e non il folk d'autore. Come nasce questa scelta ?
Valentina Locchi- La scelta del repertorio tradizionale rispetto a quello d'autore viene innanzitutto dal fatto che, tranne poche eccezioni ,non reputo molto buono quello che si scrive modernamente, poi anche dal fatto che il tradizionale non veniva quasi mai suonato dai canali che esistevano prima della mia nascita radiofonica, e quindi ecco spiegato tutto. Diciamo anche che il folk d'autore va molto verso l'etno qualcosa, genere che già veniva passato in giro. Io per distinguermi ho fatto qualcosa di diverso e mi sembra sia andata e stia andando bene.
B&V-La tua radio trasmette brani prevalentemente salentini ma abbraccia un po' tutte le regioni italiane. Quali sono le più attive e vive in questo campo?
Valentina Locchi-La prevalenza di musica salentina è dovuta innanzitutto al fatto che io, avendo cantato e cantando molta musica salentina, ho una bella collezione di dischi di quelle parti, il cui repertorio non è depositato in SIAE, mentre delle altre regioni, specialmente per quanto riguarda i grandi del folk degli anni Settanta, c'è moltissima musica depositata anche se tradizionale. Comunque con il tempo ho potuto, sia per mie scoperte fortuite, sia per alcuni artisti che si sono autonomamente presentati a me, entrare in contatto con tutto il centro e sud Italia, che era il vero obiettivo del canale. D'altronde , io da umbra non mi sarei mai potuta limitare al Salento, anche perché in realtà il centro ed il sud Italia hanno elementi comuni fortissimi che è bello risaltare. Pensa solo ai tamburelli, agli organetti, alle chitarre battenti che dal centro scendono fino a giù, creando un'ossatura comune insieme a molto repertorio che migra da nord a sud... ho dei canti che magari ti può capitare di sentire nel canale prima in versione marchigiana e dopo un po' in versione salentina... a questo mi sembra ci si pensa poco e sono pochissimi ad aver lavorato sul tema come per esempio Gianluca Zammarelli nel disco "Fior di radice" che mi onoro di suonare nel canale, tutto basato sulla ricerca di punti comuni tra brani tradizionali di diverse regioni...
B&V- Accanto alla radio una pagina facebook e un Gruppo che riportano tantissimi eventi musicali in tempo reale. A seguito delle richieste che ricevi, dei feedback che verifichi, che idea ti sei fatta della musica tradizionale oggi e di come viene recepita ?
Valentina Locchi- Il gruppo "Pizzica e dintorni official group" e la pagina "Pizzica e dintorni" servono per mettere insieme tutto il materiale (eventi, foto, canzoni, opinioni, ecc) degli artisti che suonano in radio e seguono l'evoluzione del canale, ma soprattutto servono a me per archiviare il materiale che poi va ad arricchire la "Sezione Notizie" del sito www.pizzicaedintorni.it.Iinfatti, non avendo voluto fare intermezzi parlati nel canale perché ho subito scoperto di essere apprezzata da persone che magari non sanno l'italiano, ho puntato tutto sulla divulgazione, sia in ambito discografico che concertistico e questo è l'aspetto più seguito in Italia, mentre fuori (Germania, Francia, Austria, Stati Uniti, Grecia, Turchia) seguono materialmente il canale, molto di più e dimostrano anche di conoscere molto bene l'ambiente della musica popolare italiana facendomi spesso domande che mi mettono in crisi ,costringendomi magari anche a confrontarmi con artisti vari su tematiche che magari conosco di meno... Da noi la musica popolare è da festa, fuori la rispettano di più, non a caso la suonano anche nei teatri e hanno anche grandi festival di musiche dal mondo dove la musica è vera protagonista...
B&V- Cosa si potrebbe fare perchè che la musica tradizionale , senza perdere la sua identità, possa avere una divulgazione maggiore ?
Valentina Locchi- L'ultima domanda è difficilissima... innanzitutto i media dovrebbero smettere di inseguire quelli che secondo loro sono i gusti del pubblico e dovrebbero rischiare un po' di più, mentre da parte della musica popolare magari ci dovrebbe essere una maggiore attenzione alla forza poetica dei pezzi. Per quanto mi riguarda nella musica delle generazioni precedenti ci trovo poesia mentre in quella di oggi no... ma credo che più che dalla musica popolare la spinta dovrebbe partire dalla politica che dovrebbe smettere di considerare tutta la musica di serie Z e smettere di fare distinzioni. So di paesi dove la musica popolare passa in radio normalmente, come senti il rock nella radio portoghese senti il fado ,e addirittura le musiche contadine del posto, io quei repertori , e non contaminati, tradizionali, non li ho scoperti con le ricerche ma girando in radio. Sogno un mondo dove il mio progetto possa chiudere perché non ha senso un canale tematico come il mio... anche se ovviamente è un orgoglio vedere gli ascolti e il piacere che provoca.
Ester Ippolito
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