La musica popolare “ è un’opera d’arte , un dipinto scritto dalla memoria delle persone”. Esordisce così Roberto D’Agnese, divulgatore della tradizione popolare, irpino, di Montemarano, la città del vino e della Tarantella, legatissimo a questo territorio ricco di testimonianze e tesori della tradizione. Organizzatore di eventi attraverso OmastEventi, e fondatore e presidente della Scuola di Tarantella Montemaranese, una iniziativa nata per tramandare il patrimonio della Tarantella di Montemarano legata al Carnevale ai giovani fin dalla più tenera età, per raccontare anche la storia e risorse dell’Irpinia promuovendo questo territorio e portare questo messaggio anche al di fuori di questi confini.
“ Per me la tradizione e la musica popolare fanno parte di un sistema di vita, non frutto di una moda- sottolinea Roberto D’Agnese , raccontandoci il suo pensiero, i suoi obiettivi, le sue attività e progetti, davvero tanti. D’Agnese è tra l’altro reduce dal successo della rassegna “ Incontri Popolari”, una serie di appuntamenti con artisti del mondo popolare, musicisti e danzatori, ognuno con la propria personalità e specificità, andata in onda su Zoom il mercoledì alle 21,30, da novembre 2020 ai primi di giugno 2021, dando anche la possibilità a un pubblico di appassionati di interloquire con gli ospiti. Una piazza virtuale dove D’Agnese, conduttore brillante , ha sempre affermato il valore della musica popolare, da considerarsi non musica di serie B, anzi madre di tutte le culture. Tanti i temi emersi e dibattuti nel corso della rassegna : musica popolare e scuola, sperimentazione e contaminazione, il rapporto con la musica colta, le affinità con i ritmi di altri paesi, la questione femminile, il dialogo tra popoli, la questione identitaria, il riscatto dei territori, l'impegno sociale, musica popolare tra consumismo e denuncia, teatro e palco, fede, sacralità e ritualità ..... Ed è da questo momento apprezzatissimo dagli addetti ai lavori e dal pubblico che comincia la nostra conversazione.
B&V- La rassegna Incontri Popolari si è chiusa con un grandi riconoscimenti. Immaginavi questi record di ascolti o nei sei rimasto un po’ sorpreso?
D’Agnese- Normalmente quando varo un progetto lo faccio seguendo una mia esigenza, per rispondere a dei bisogni o mettere a punto delle idee. Niente di programmato a tavolino prevedendo determinati risultati. Nel novembre scorso, in pieno lockdown ho avuto una sensazione di vuoto, di sospensione, di distacco dalle persone. Da qui è nata l’idea di creare qualcosa per rimetterci in contatto, ed ecco il Format di Incontri Popolari attraverso il quale abbiamo incontrato i musicisti ,artisti e danzatori, che coltivano, ognuno a suo modo, la musica popolare. Andando avanti, ho constatato che questa esigenza era comune e fortemente sentita , sia da parte degli artisti, ridotti al silenzio, sia da parte del pubblico .Tanto è vero che abbiamo avuto oltre 1200 adesioni dall’Italia e dall’estero.
B&V- Quale puntata ti ha colpito particolarmente ?
D’Agnese- Nel corso della rassegna non posso dire che ci sia stata una puntata particolare o che mi abbia colpito di più perché nessuna è stata mai uguale all’altra, e nessuna banale. In ognuna ho ascoltato racconti davvero belli e interessanti degli artisti intervenuti sulla loro formazione , sul loro fare musica e ho scoperto anche cose che non conoscevo. Inoltre ho avuto la possibilità di conoscere i vari punti di vista su temi importanti legati alla musica popolare attivando un proficuo scambio e confronto.
B&V- Dopo l’estate tornerai sugli schermi di Zoom?
D’Agnese-Ci sarà certamente un’altra edizione di Incontri Popolari ma sto ancora studiando il format per portare qualcosa di nuovo. Questa volta sento davvero l'esigenza di entrare in contatto con le istituzioni per far sì che la musica e la tradizione popolare vengano riconosciute non come uno svago ma come arte , il prodotto di una comunità, un dipinto scritto dalla memoria delle persone . E’ importante capire e far capire che dietro la musica popolare non c’è solo il momento della festa ma radici culturali importanti. E penso che la scuola sia un punto chiave dove far passare questo discorso, questo processo di apprendimento e consapevolezza. Forse le istituzioni sono distratte, sta a noi riuscire a stimolarle e metterle in grado di comprendere questi valori e dare dignità a questa tradizione.
B&V-Qual è lo stato di salute della tradizione , e della musica popolare ?
D’Agnese- Se non vitalizziamo la tradizione c’è il serio rischio che scompaia del tutto. Io ragiono da matematico, mentre il punto di vista dell’antropologo è spesso molto conservatore e il messaggio è di non toccare niente senza alcuna modifica. Ma il mondo attuale non è più quello di un tempo, nemmeno la classe contadina è la stessa, di questo dobbiamo prendere coscienza. Se la tradizione si adatta in qualche modo a un nuovo modo di vivere, sempre nel rispetto, ha le chance di sopravvivere. Per questo è necessario avvicinarsi i ai giovani, portando dei nuovi ritmi, arrangiamenti , delle nuove storie. Anche nella musica del Carnevale di Montemarano ci sono state molte novità nel corso degli anni, senza ledere la sua essenza. Sta cambiando in parte anche la percezione della musica popolare, oggi ci sono nuovi autori che riflettono sui temi sociali attuali e raccontano storie nuove, rifacendosi a una matrice tradizionale e al senso del rito. Penso, personalmente, che la riproposta di oggi, la nuova interpretazione , sarà sicuramente la tradizione di domani.
B&V- Come nasce la Scuola di Tarantella Montemaranese?
D’Agnese- La Scuola di Tarantella è nata per creare aggregazione, dare un senso nuovo al concetto di comunità, dedicandoci alla diffusione della nostra tradizione di danze e musiche legate al Carnevale, di origini antichissime, attraverso lezioni, corsi e tour anche internazionali, non tanto come una esibizione folkloristica, ma offrendo un insieme di tradizioni, colori, suoni, che caratterizzano la storia e la cultura di un popolo, e raccontando anche le caratteristiche ambientali, artistiche ed enogastronomiche del nostro territorio. Nel fare questo mi sono posto molti problemi e dubbi legati alla tradizione : come raccontare questa storia, con insegnare i passi , che hanno anche molte varianti...perché non c’è una verità assoluta della tradizione. Il nostro messaggio è stato sempre questo: sentite e scoprite la vostra tarantella. E la lezione principale e più importante è sempre quella di partecipare al Carnevale di Montemarano immergendosi in una comunità in festa , nel suo rituale, dal mascheramento alla musica, e nel rispetto delle regole.
B&V- Tarantella ,Carnevale , tradizione, territorio e turismo…. e l'attivazione di un legame sano...
D’Agnese- Dal 2009 mi sono impegnato fortemente nel Carnevale di Montemarano per rilanciarlo, rinnovarlo, arricchendo anche il programma arrivando a coprire tutto il week end con eventi ,oltre al rito del Carnevale tradizionale, ovvero concerti , lezioni di tarantella e altro, dando una veste istituzionale e sistematica all’evento, e dando attenzione anche all’accoglienza e alla promozione turistica. Il territorio, in primis l’Irpinia con le sue bellezze i suoi problemi, è molto legato alla vitalità della tradizione e musica popolare. La cultura popolare, in genere, può essere un baluardo contro lo spopolamento delle aree interne, può far rivivere luoghi e radici, può offrire un carattere identitario in grado di salvare intere generazioni.
B&V- Come nasce in Roberto D’Agnese questa sintonia e sinergia con la musica popolare? Ci sono dei maestri ispiratori?
D’Agnese- Ho vissuto per una vita la musica popolare , la ricerca, il valore delle tradizioni. Ho suonato in molto gruppi, quindi la mia passione nasce da un sistema di vita non certo da una moda. Poi c’è stata una svolta, dopo la morte di mio padre che era molto impegnato nel sociale, e dal 2009 è scattata una molla soprattutto legata al Carnevale, al suo sviluppo e crescita, che ha avuto un seguito anche nella organizzazione di eventi. Se dovessi citare un maestro ispiratore nominerei Antonio Infantino soprattutto perchè mi ha svelato una visione particolare della musica popolare ,ovvero l’energia che scaturisce da questi ritmi, la forza liberatoria .
B&V- Quale visione ti guida nell’organizzare gli eventi?
D’Agnese- Cerco sempre di dare vita ,in qualità di direttore artistico, a eventi /concerti sempre supportati da un presupposto culturale e da un legame con il territorio, e naturalmente creatività. Come molti degli eventi in programmazione, finalmente, nelle prossime settimane , da Anima Folk , 17-18 luglio - a Prata, Avellino, al Janare Folk Festival a Chianche il 24 luglio “ per una notte di danza ,magia e mistero”, ricordando la tradizione delle Janare/streghe di Benevento che proprio in questa zona sembra abbia molte testimonianze e tracce. E Torrioni Wine Festival, con la ricostruzione di un villaggio del vino, 28 e 29 luglio, in un'area ricca di vigneti . L’agenda estiva si sta riempiendo pian piano, ci saranno degli incontri musicali interessanti anche a Montemarano e altro ,ma niente è facile, ci sono sempre dei timori legati alla pandemia, e perplessità.
B&V- Un altro progetto che porta la tua firma ed è guidato dal tuo entusiasmo è Carnevale Globale …
D’Agnese- Dopo l’iniziativa Carnevale Princeps Irpino – Carnevali Irpini Riuniti, che ha riunito i principali Carnevali irpini, ci spingiamo oltre con l’obiettivo di realizzare una mappatura mondiale dei Carnevali, uno strumento che servirà a capire lo status del Carnevale sia a a livello culturale che turistico. Molte già le adesioni di Carnevali importanti accanto a quelli minori, e questo è un segno importante che ci stimola ad andare avanti con decisione.
Ester Ippolito
"Mi ritrovai a Montemarano, una comunità di canzoni e cori… E che tarantella… Le donne mi presero e mi portarono a ballare… ogni occhiata nella stanza brillava sensuale di gioia.” – Alan Lomax, 1955 da L’anno più felice della mia vita.
scuoladitarantellamontemaranese.it
Qui di seguito i link relative alle puntate di Incontri Popolari seguite da Ballareviaggiando.it