Ancora una serata ricca di scoperte e confronti per Incontri Popolari, la rassegna del mercoledì sera ,21,30, istituita da Roberto D’Agnese, Scuola della Tarantella di Montemarano, per parlare e analizzare tutte le sfumature della musica popolare contemporanea, grazie ai vari ospiti, riunendo intorno a un tavolo virtuale tanti appassionati.
“ Vogliamo suffragare il fatto che la musica popolare non è affatto di categoria B , come spesso viene fatto intendere. E il fatto che si affaccino quasi 100 persone ad ascoltare a tarda sera racconti e storie - non si tratta di un concerto- è molto sognificativo- ha sottolineato Roberto D’Agnese, introducendo il nuovo appuntamento che, tra storie anche dioverse, ha evidenziato ancora una volta il tempo sospeso che stiamo vivendo, la mancanza di concerti e di musica live.
Partenza dal Salento, con il gruppo storico Alla Bua, Casarano (composto da Gigi Toma, tamburello e voce; Fiore Maggiulli, tamburello e voce; Irene Toma, oboe e voce; Dario Marti, chitarra e voce; Emanuele Massafra, violino; Francesco Coluccia, fisarmonica) - prorompente di sonorità che spaziano dai repertori classico e contemporaneo, rock, antico, jazz, dance e etnico, e che li caratterizzano e differenziano da altri ensemble per forza ed energia. Trenta anni di attività musicale sui palchi e sulle piazze, una presenza intergenerazionale nel gruppo , un obiettivo , “ quello di raccontare il Salento di oggi , con la sua verità, i suoi problemi, non favole". Obiettivo ancora perseguito e attuale , secondo Gigi Toma. “ Siamo nati come gruppo nel 1990, da esperienze musicali tra amici, partecipazione alle ronde e alle feste. Volevamo dare una spointa auna musica che stava scomparendo. Il nome è nato da una serata in osteria dove un gruppo di Cavalieri di Vittorio veneto cantavano senza strumenti, con grande energia ,passando da un mazzolin di fiori a una canzon di tradizione e usavano questo intercalare Alla Bua che abbiamo fatto nostro". Un intercalare utilizzato dagli anziani del Sud Salento (nelle osterie di Alliste e dintorni) per accompagnare i canti di lavoro o d’amore; è di origine greca e indica "altra via, altra cura, altra malattia".
"E' passato molto tempo dagli inizi ma non siamo cambiati , semmai maturati dal punto di vista musicale, una crescita che abbiamo fatto tutti insieme. Le radici sono molto importanti, è importante ricordare quello che è stato ma anche l’oggi per non creare una frattura generazionale. Il nostro repertorio è misto, una parte è tradizionale e una parte è di nostra composizione. La nostra interpretazione e i nostri suoni sono legati al momento che viviamo , ai nostri studi musicali, al nostro essere. Sarebbe banale riprodurre un suono antico e passato, vorrebbe dire limitare la propria personalità. La tradizione, oggi, siamo noi. L’interesse è vivo per questa musica e cultura ma dobbiamo stare attenti all’affernazione di una tendenza più commerciale che culturale. Bisogna vigilare”- le parole di Gigi Toma e Dario Marti. Alla domanda di D’Agnese qual è il concerto pià bello da ricordare , Toma ha risposto: “ Un anno fa avrei nominato senz’altro un concerto di 20 anni fa a Torre del Greco , vicino al porto, dedicato solo agli anziani che non erano andati in vacanza. In quell’occasione abbiamo donato davvero un attimo di felicità a queste persone. Oggi, nel silenzio, i concerti mancano tanto e sono tutti belli. Un’altra mancanza, in questi giorni vicini alla Pasqua , è non poter partecipare ai canti di questua , intonare le canzoni di San Lazzaro, una tradizione molto viva”.
Anche i rappresentani dell’ensemble Napoli Mandolin Orchestra, che portano nel mondo la musica classica napoletana e il suono del mandolino, sperano in una ripresa della musica e dello spettacolo. Reduci da Sanremo, dove in una formazione ridotta hanno accompagnato Ermal Metal nella serata delle cover (Caruso), hanno portato una nota popolare alla kermesse riscuotendo un buon riscontro e visibilità. “ Ci siamo presentati semplicemente con la nostra musica - ha osservato il direttore Mauro Squillante. Il che non è poco pensando all’edizione 2021. “ Abbiamo dei nuovi progetti , richieste per incisioni, attendiamo ....”.
Infine Giovanni Cianciulli , voce dell’Irpinia, nativo di Montella , scrittore di teatro, cantautore , legato all’Associazione G. Delli Gatti, ha confermato il valore della tradizione e del dialetto “ metafora e poesia”.” Senza passato siamo niente , ma una lezione di vita per fare meglio nel futuro”. Cianciulli è autore della nota "Rind'a nno suonno, con musica del maestro Picariello.
e.i.
Gli "Incontri Popolari" si svolgono di mercoledì, 21,30 sulla piattaforma Zoom. Per partecipare basta inviare un messaggio WhatsApp al 3402829757 con scritto Incontri Popolari. Poco prima dell’inizio dell’evento verrà inviato un link per l’accesso. Evento gratuito