Dopo l'anteprima del singolo Anima de Moundo, una musicalità già penetrata nell’anima , ecco il cd completo Mediterraneo Ostinato, firmato Stefano Saletti & la Banda Ikona , produzione Finisterre: un Mediterraneo ostinato, ovvero combattente, resistente che non si arrende.....Sonorità che ci portano lontano, la lingua del mare Sabir, poesia ,leggenda e tradizione...
"Io sono nata zingara, non ho posto fisso nel mondo, ma forse al chiaro di luna mi fermerò il tuo momento quanto basti per darti un unico bacio d’amore" (Ada Merini)
Il nuovo lavoro , firmato Stefano Saletti & la Banda Ikona, uscito il 20 marzo scorso alla vigilia della primavera , sempre foriera di speranza, vuole essere una sorta di manifesto di un nuovo possibile "Mediterranean Power" nel nome di un “passato fatto di arte, cultura, porti aperti, incontri, scambi che come una grande rete si sono intrecciati creando nuovi percorsi, storie condivise e una comune anima mediterranea”. E' cantato in Sabir, antica lingua del Mediterraneo , la lingua del grande mare ,che Saletti ha riportato in vita dall'oblio della storia per farla rivivere nelle sue composizioni originali che attingono anche al grande patrimonio della letteratura mediterranea da Calvino a Pasolini a Alda Merini da Matvejevic a Machado e Kavafis da Cecco Angiolieri a Rilke al poeta curdo Abdulla Goran. Si tratta di dodici brani che incantano e portano lontano raccontando storie e passioni di un mare che unisce e non divide, che fa dialogare popoli con tradizioni differenti ma che da sempre hanno saputo vivere e convivere. Ogni brano è una nuova storia che fa vivere personaggi e sentimenti, incrociando accenti, tradizioni, passato e presente, sonorità e sfumature. L’essenza di questo Mediterraneo, magico e forte, è raccontata nel brano che dà il titolo a tutto l’album, Mediterraneo Ostinato, cantato da Gabriella Aiello e Stefano Saletti, una testimonianza umana di questa grandezza. Un universo azzurro , immenso, fatto di tanti colori, odori e profumi, storie, emozioni, pace e guerra,lotte e speranza, sole e notte, amicizia e passione, ritmo e danza. ... Un Mediterraneo “ostinato come siamo noi popoli mediterranei, forti, antichi, testardi e resilienti. Ostinato come la ripetizione in musica che diventa stordimento, trance e rituale a cui abbandonarsi. Ostinato come l'identità di un Sud generoso che si difende dal pensiero unico dominante e da un'omologazione culturale, sociale, economica e politica che ha prodotto nuove emarginazioni e un divario sempre crescente tra ricchezza e povertà”.
Con Stefano Saletti (multistrumentista che suona bouzouki, oud, saz, chitarre, piano, percussioni e canto), i musicisti che da anni fanno parte della grande famiglia della Banda Ikona: Barbara Eramo (voce), Mario Rivera (basso acustico e contrabbasso), Gabriele Coen (clarinetto, sax), Giovanni Lo Cascio (drum set, percussioni), Carlo Cossu (violino), Arnaldo Vacca (percussioni) e tanti artisti che condividono il progetto: le voci di Lucilla Galeazzi, Nabil Salameh, Yasemin Sannino, Gabriella Aiello, Nando Citarella, Pejman Tadayon (ney daf, voce), Riccardo Tesi e Alessandro D’Alessandro (organetto), Renato Vecchio (duduk e ciaramella), Giovanna Famulari (violoncello).
Il viaggio inizia con Anima de moundo -"Io vado madre, se non torno la mia anima sarà parola per tutti i poeti". Le struggenti parole del poeta curdo Abdulla Goran, simbolo della lotta del suo popolo per la conquista della libertà, hanno ispirato Stefano Saletti per la scrittura di questo brano che apre "Mediterraneo ostinato". E' l'anima del mondo cantata in Sabir da Barbara Eramo, Yasemin Sannino e Stefano Saletti, illuminato da un videoclip suggestivo.
"Star la louna" è cantato da Barbara Eramo ed è ispirato da una melodia tradizionale sefardita. Il testo in Sabir prende spunto da un verso di Alda Merini che dice: "Io sono nata zingara, non ho posto fisso nel mondo, ma forse al chiaro di luna mi fermerò il tuo momento quanto basti per darti un unico bacio d’amore". Il clarinetto di Gabriele Coen dialoga con il bouzouki di Stefano e la batteria "percussiva" di Giovanni Lo Cascio.
"Boulegar" in Sabir significa mescolare, ed è quello che fanno Stefano Saletti & Banda Ikona con la loro musica. Il brano è cantato in arabo e Sabir da Nabil Salameh, insieme a Barbara Eramo e Stefano Saletti, ed è ispirato da una melodia tradizionale curda. Il testo prende spunto da un verso di Rainer Maria Rilke: "Il suono largo del mare scaccia le nostre ansie e il suo respiro maestoso ci restituisce il ritmo perduto nella rincorsa quotidiana con la vita".
"Canterrante" è ispirato a Pier Paolo Pasolini , cui tutti riconoscono doti di preveggenza. Aveva previsto la deriva della società consumistica, lo sviluppo senza progresso, aveva raccontato il dramma dei migranti prima che diventasse fenomeno sociale e tema di battaglia politica. Pasolini scriveva: "Alì dagli Occhi Azzurri uno dei tanti figli di figli, scenderà da Algeri, su navi a vela e a remi. Saranno con lui migliaia di uomini coi corpicini e gli occhi di poveri cani dei padri sulle barche varate nei Regni della Fame". Questo brano è cantato dall'intensa voce di Lucilla Galeazzi accompagnata dalla chitarra di Saletti, l'organetto di Riccardo Tesi e il violoncello di Giovanna Famulari che creano un intenso piano sonoro.
Ed ecco Mediterraneo Ostinato ,incisivo e sonoro: qui l'organetto di Alessandro D'Alessandro dialoga con il bouzouki di Stefano Saletti e il violino di Carlo Cossu.
"Il sono del Mistral" ,cantato in Sabir e italiano da Barbara Eramo e Stefano Saletti, è un brano dedicato a Hevrin Khalaf, coraggiosa donna curda simbolo delle battaglie per l'emancipazione femminile e i diritti delle donne, barbaramente uccisa in Siria a novembre 2019. Il brano è introdotto dal basso acustico a sei corde di Mario Rivera, dal saz di Saletti e arricchito dagli strumenti di Pejman Tadayon che suona ney e daf.
"Nare nare", cantato in armeno dalla cantante italoturca Yasemin Sannino, è un brano tradizionale di grande intensità. Oltre all'oud di Saletti e al bodhran di Arnaldo Vacca, vede la partecipazione di Renato Vecchio al duduk, lo strumento simbolo della musica armena.
"Ithaki ",cantato in Sabir da Barbara Eramo, è ispirato alla poesia Itaca di Konstantinos Kavafis: "E se la trovi povera, Itaca non t’ha illuso. Reduce così saggio, così esperto, avrai capito che vuol dire un’Itaca" e si ricollega anche a un celebre verso di Antonio Machado :"Viaggiatore non esiste il cammino il cammino si fa andando". E' il viaggio stesso l'essenza del viaggiare e in questo continuo divenire sta la nostra anima mediterranea.
"Se fossi foco": in questo brano Lucilla Galeazzi canta la celebre invettiva di Cecco Angiolieri, S’i’ fosse foco, arderei ’l mondo, con il clarinetto basso di Gabriele Coen sul quale si muovono gli archi. In "Moucha mia", Nando Citarella e Stefano Saletti cantano insieme in Sabir ;si tratta di un brano che nasce da una storia tradizionale calabrese, e racconta la speranza che la propria figlia non si sposi con uno "straniero": "Qouando ti mirar per ellou dispiacher mouchou per mi star Francis, Inglis, Esbagniol, Portugues, Nabolitan. Qouando ti ablar per ellou dispiacer moucho per mi star Toscan, Nemsa, Danes, Moskovit, Amerikan" . La tammorra incontra 'organetto e il marranzano in un crescendo che rimanda alle tradizioni del nostro Sud.
Il cd si chiude con "Cantar ", da una frase di Italo Calvino: "Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere" , cantato da Saletti come voce solista in Sabir.
Il cd verrà presentato dal vivo, domenica 28 marzo alle ore 11.50, in diretta su Rai Radio3 e Raiplay per "I Concerti del Quirinale".
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Immagine di copertina Claudio Martinez
La Banda Ikona
Creata da Stefano Saletti (già fondatore e anima dei Novalia), la Banda Ikona riunisce insieme alcuni dei più prestigiosi musicisti della world music italiana come Barbara Eramo, Gabriele Coen, Mario Rivera, Giovanni Lo Cascio e vede la collaborazione di tanti artisti quali Yasemin Sannino, Gabriella Aiello, Carlo Cossu, Arnaldo Vacca, Nando Citarella, Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, Pejman Tadayon, Alessandro D’Alessandro. Nelle sue composizioni originali, il gruppo utilizza il Sabir, la lingua franca che marinai, pirati, pescatori, commercianti, armatori, parlavano nei porti del Mediterraneo: da Genova a Tangeri, da Salonicco a Istanbul, da Marsiglia ad Algeri, da Valencia a Palermo. Saletti e la Banda Ikona hanno ripreso questa sorta di esperanto marinaro, formatosi poco a poco con termini presi dallo spagnolo, dall'italiano, dal francese, dall'arabo, e l'hanno fatto rivivere scrivendo intensi brani che attraversano i suoni e le culture del Mediterraneo, e si uniscono alle atmosfere della tradizione popolare del sud e a melodie balcaniche, greche, sefardite. Il risultato è un viaggio affascinante tra i suoni e le culture del Mediterraneo alla ricerca di un linguaggio musicale e lirico che unisca tanti popoli diversi che si affacciano sullo stesso mare. Scrive Predrag Matvejevic, intellettuale e scrittore croato: "Non esiste una sola cultura mediterranea: ce ne sono molte in seno a un solo Mediterraneo". Nella musica il gruppo utilizza strumenti come il bouzouki greco, l'oud arabo, la darbouka, insieme a quelli della tradizione occidentale. Il risultato è un affascinante folk world-mediterraneo, meticciato, una miscela ricca di ritmi e melodie, suggestioni e colori. In questi anni la Banda Ikona ha effettuato tournée internazionali e suonato nei principali festival di musica popolare, world ed etnica in Italia e all’estero.Il precedente CD “Soundcity: suoni dalle città di frontiera” (2016) ha avuto grandi riconoscimenti in Italia e all'estero: è stato tre mesi ai primi posti della WMCE la World Music Charts Europe la classifica internazionale della world music, nella Top ten della Transglobal Music Charts, disco del mese per la prestigiosa rivista inglese FRoots e per Blogfolk; nella cinquina finale del Premio Tenco nella sezione dialetto e lingue minoritarie. Nel precedente lavoro intitolato Folkpolitik (sempre pubblicato da Finisterre nel 2012), accanto a composizioni originali, erano stati riarrangiati brani di autori del Mediterraneo che avevano raccontato in musica la lotta contro il potere, subendo persecuzioni, arresti, violenze. Folkpolitik è stato per tre mesi ai vertici della classifica della World music europea."Marea cu sarea", un modo di dire romeno che significa "promettere il mare con il sale", cioè promettere e non mantenere, è il titolo del Cd del gruppo uscito a gennaio 2008 per Finisterre. La formazione nel 2005 ha pubblicato il suo primo Cd che si chiama "Stari Most", come il Ponte Vecchio di Mostar in Bosnia fatto crollare nel '93, che da sempre rappresentava il simbolo dell'incontro e del passaggio dall'Occidente all'Oriente. Un loro brano, Tagama, tratto da "Stari Most", è stato incluso a febbraio 2006 in Buddha Bar vol.VIII e a ottobre 2006 in Buddha Bar Ten Years che racchiude il meglio della produzione della famosa compilation dell'etichetta francese GeorgeV. Tagama è stato incluso anche sul Cd di Folk Roots (agosto/sett 2006), la prestigiosa rivista inglese di world music. Si tratta dell'ennesimo successo del Cd "Stari Most", già inserito nella lista dei dischi più belli usciti nel 2005 stilata dalla World Music Charts Europe. L'album è stato anche al quarto posto nella classifica di Folk Roots. La Banda Ikona nell'estate 2007 ha eseguito dal vivo le musiche originali composte da Stefano Saletti per "l'Iliade l'aspra contesa", andato in scena al Fori di Traiano a Roma e a Segesta per la regia di Piero Maccarinelli, con Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia e la partecipazione di Umberto Orsini, Maurizio Donadoni, Luciano Virgilio, Massimo Foschi, Luca Lazzareschi. Nell'estate 2005 la formazione ha effettuato una tournèe con Giancarlo Giannini in uno spettacolo che univa musica e poesia, chiamato "Il dolce canto degli dei", rappresentato al Festival di Taormina e in altri prestigiosi teatri.Nel 2004 aveva eseguito dal vivo le musiche della colonna sonora delle Vespe di Aristofane per la regia di Renato Giordano, nel corso del 39.mo ciclo di rappresentazioni al Teatro Greco di Siracusa. Il lavoro è uscito su un CD, "Le vespe", edito dalla Cni-Compagnia Nuove Indye.