La lunga Notte della Taranta. Preservare l’identità

L’amore, il lavoro e le sue difficoltà, la violenza, l’allegria degli stornelli ,le pizziche più note e trascinanti, la danza tradizionale e accademica che si innesta sulle note popolari, gli arrangiamenti e gli incontri con altri sound e stili. E un pubblico numeroso e danzante con tamburelli sempre in alto …..

 

Peccato. Un vero peccato che la ripresa televisiva della 22° edizione de La Notte della Taranta 2019 su RAI 2 , sicuramente una conquista positiva, abbia reso frammentaria per gli spettatori la visione del Concertone di Melpignano del 24 agosto. Momento conclusivo di un lungo e ricco Festival che ha attraversato in agosto i maggiori Borghi del Salento portando i suoni della nostra tradizione. Una visione frammentata, dicevamo, interrotta da una presentazione “ terrazzata” a volte inutile e ricca di siparietti superflui condotta dalla coppia Belem e Di Martino, scelta “ glamour ” di Freccero che già aveva alimentato molte polemiche da parte del popolo della Taranta, che ha  affiancato Gino Castaldo, dal quale ci si attendeva maggiore rigore nello spiegare al grande pubblico della Tv origine ed evoluzione di questo evento e la sua struttura. Invece abbiamo ricevuto battute sulla guarigione attraverso la musica, spiegazioni stile bignami del tarantismo, e interviste , tutte centrate sui “grandi “ospiti”, unica eccezione Daniele Durante, direttore artistico del Concertone. Interviste che hanno oscurato la musica e che non sono state nemmeno percepite bene. Non un cenno al Corpo di Ballao ( accademici e popolari) o al coreografo della edizione 2019 Davide Bombana. Share a parte, una occasione buttata via, se davvero si volevano raggiungere nuovi target avvicinandoli a una ricchezza culturale senza fine. E’ stato un prezzo da pagare per essere in Rai?

Inoltre, la diretta iniziata alle 22,40 ha oscurato il Pre- Concertone che ha portato sul palco elementi importanti della cultura salentina come l’esibizione dei bambini della Piccola Ronda, coinvolti in un percorso di formazione volto a diffondere la conoscenza e la trasmissione dei codici della pizzica scherma. A seguire l’Orchestra dei Braccianti, musicisti provenienti da Italia, Francia, Gambia, Nigeria, Tunisia, India che attraverso la musica hanno mandato un messaggio sociale forte ed efficace contro il caporalato e un invito a facilitare l’integrazione sociale e culturale. Chiusura del preconcertone affidata a Nando Citarella & Tamburi del Vesuvio con il progetto " Futuro a Sud ": il viaggio, il ritmo, il canto ai piedi del vulcano, l’incontro tra musicisti studiosi delle tradizioni, il battito della tammorra. Il progetto spazia dalla Campania a Cuba con l’obiettivo di coniugare ed unire antichi riti e nuove contaminazioni.

Ospiti, ospiti...ma i veri protagonisti … gli stessi di sempre

Il Concertone si è snodato come al solito in un alternarsi di canti tradizionali grazie alla musica e alle voci dell’Orchestra Popolare e le esibizioni degli ospiti che nella filosofia del Concertone da un lato accolgono la tradizione e dall’altra sviluppano contaminazioni , nuovi spunti, avvicinando angoli di mondo. Ed ecco che sul grande palco allestito nel piazzale dell’ex Convento degli Agostiniani, é sfilata   Elisa ,in una strana mise, che con rispetto e rigore , bisogna dirlo, ha interpretato canzoni in griko salentino (Aremu e Calinitta) e in dialetto salentino (Pizzica di Galatone ), brani che rimarranno nel ricordo di questa edizione , arrangiando anche la sua ultima canzone nel segno del tamburello. Guè Pequeno ha portato e mixato il suo rap, Salif Keita, la voce d’oro dell’Africa, ha proposto il suo brano Yamore ( Stefania Morciano ha scritto i versi in salentino) con l’accompagnamento della chitarra di Maurizio Colonna, altro ospite di pregio, insieme al violinista  Alessandro Quarta.…… A seguire il brano In Africa, con Consuelo Alfieri, Orchestra Popolare, autrice delle strofe in salentino, in cui è stato sottolineato il legame profondo tra il Salento e il continente africano. Stretta di mano, poi, tra Napoli e il Salento con l’esibizione di Enzo Avitabile. Tra i brani presentati  U Pecuraru, frutto della cultura maschilista che trattava la donna come proprietà giustificandone anche la violenza, occasione per lanciare insieme al coro delle donne dell’Orchestra un messaggio contro la violenza sulla donna: : “non si uccide per amore”. Il maestro Fabio Mastrangelo, direttore musicale della Russian Philharmonic di Mosca, ha diretto l’Orchestra Popolare La Notte della Taranta e l’Orchestra sinfonica Oles di Lecce, aprendo nuovi ponti e dialoghi musicali. Si è mostrato professionale e molto coinvolto e simpatico, ed è grazie a lui che sono stati citati tutti i protagonisti dell’evento, voci, musicisti, e danzatori. Lo spettacolo si è mostrato intenso e sentito, e sostenuto da un pubblico in fiamme. Musicalmente si è sentita e notata l’assenza di voci cult delle edizioni passate del Concertone, Castrignanò in testa. Come abbiamo già scritto lo scorso anno, Melpignano, al di là degli ospiti nazionali e internazionali, vive per la presenza dei musicisti salentini legati alla tradizione. “Finchè sul palco i veri protagonisti rimarranno i musicisti dell’Orchestra Popolare tutti, le voci femminili che riflettono l’anima del Salento (Enza Pagliara, Alessia Tondo, Ninfa Giannuzzi, Stefania Morciano, Alessandra Caiulo...... ), le altre voci della tradizione da Castrignanò ad Antonio Amato e Giancarlo Paglialunga, i direttori artistici del Festival e Concertone ( Chiriatti e Durante “ uomini di questa terra”) , i danzatori portatori anche loro di un percorso consapevole , la Notte della Taranta continuerà ad avere una sua forza culturale in grado di accettare qualsiasi scambio culturale “.

La danza..pizzica e passi sulle punte

La danza, quest’anno diretta dal coreografo Andrea Bombana, ha avuto il suo spazio- forse un intervallo troppo lungo al centro dello spettacolo- mixando sapientemente e con eleganza l’energia dei popolari e degli accademici nei 12 quadri programmati. Che naturalmente vanno al di là della pizzica tradizionale, essendo performance da palco. Espressività e passione hanno dominato le scene ,bravissimi tutti gli artisti che hanno dato davvero l’anima e riempito gli spazi scenici. Un Corpo di Ballo sempre più professionale e collaudato , aperto a nuove esperienze ogni anno, composto quest’anno da 10 ballerini popolari e 8 ballerini accademici. Per i popolari hanno partecipato Laura Boccadamo, Michaela Coluccia, Cristina Frassanito, Serena Pellegrino, Lucia Scarabino, Andrea Caracuta, Stefano Campagna, Marco Martano, Fabrizio Nigro, Alfredo Pepe. Per gli accademici Francesca Bellone, Laura Massetti, Angelica Mattiazzi, Linda Messina, Alessandro Cascioli, Michele Morelli, Francesco Porcelluzzi, Nicola Simonetti.

 

Anche per la danza non sono mancati ospiti speciali ovvero tre  eccellenze salentine nella danza : Gabriele Corrado, ballerino del Teatro La Scala di Milano, Elena Marzano, ballerina della Compagnia Les Ballets di Montecarlo, e il danzatore di formazione scaligera Luigi Campa.

Ester Ippolito

L'Orchestra Popolare La Notte della Taranta è composta dai cantanti Consuelo Alfieri organetto, tamburello e voce, Antonio Amato, tamburello e voce, Alessandra Caiulo tamburello e voce, Salvatore Galeanda, tamburello e voce, Stefania Morciano, tamburello e voce, Giancarlo Paglialunga tamburello e voce, Enza Pagliara tamburello e voce, Michela Sicuro organetto e voce. I musicisti sono: Giuseppe Astore, violino, Nico Berardi ,fiati, Valerio Bruno ,basso, Alessandro Chiga ,tamburello, Roberto Chiga,tamburello, Leonardo Cordella organetto, Carlo De Pascali tamburello, Roberto Gemma fisarmonica, Giuseppe Grassi, mandolino, Gianluca Longo, mandola, Antonio Marra, batteria, Alessandro Monteduro ,percussioni, Attilio Turrisi ,chitarra battente.

Foto Notte della Taranta Paolo Laku


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