La tradizione musicale e di danza della Calabria, provincia di Reggio Calabria, raccontata da "suonatori giovani e grintosi che hanno fatto della loro storia una quotidianità". Tarantella riggitana e strumenti antichi attraverso la musica e i racconti di una squadra motivata nel valorizzare la ricchezza della propria terra:Giuseppe Stilo di Africo, Antonio Nicolo' di Cardeto, Marco Manti di Condofuri, Massimo Diano di Siderno, Ninello e Fortunato Verduci ,padre e figlio, originari di Motta San Giovanni ,e Peppe Pizzimenti
di Ester Ippolito
" Suonare è la nostra vita". Con queste parole si è presentato a Roma questo gruppo di musicisti e danzatori calabresi , fortemente legati tra loro, fortemente legati alla loro terra, in particolare la provincia di Reggio Calabria, ricca di aree diverse e diversi suoni e ritmi tra la fascia jonica, l’area interna, la comunità grecanica. Tutti uniti dalla passione per la musica tradizionale ,per strumenti antichi ricchi di storia come lira, organetto, zampogna, tamburello, per la forza della tarantella e per lo spirito culturale della Calabria meritevole di essere conosciuto nel resto d’Italia e nel mondo ,insieme alla sue bellezze naturali e storiche.
Questa squadra motivata , composta da Giuseppe Stilo di Africo, Antonio Nicolo' di Cardeto, Marco Manti di Condofuri, Massimo Diano di Siderno, Ninello e Fortunato Verduci ,padre e figlio, originari di Motta San Giovanni ,e Peppe Pizzimenti , ha fatto tappa a Roma in occasione di Ials Etnica (9 dicembre 2017) presso lo Ials di Roma, un progetto artistico a cura della ricercatrice, docente e danzatrice Francesca Trenta, che dedica mensilmente un appuntamento a tradizioni e culture musicali di una regione italiana, e a seguire (10 dicembre 2017) ha partecipato a Nemi in Folk, sempre a cura di Trenta, del Comune di Nemi e di Terranemorense, dove il gruppo dei calabresi si è unito in musica a rappresentanti della zona di Amatrice , il gruppo Matrù.“ Siamo molto felici- le parole di Fortunato Verduci- di eventi come questi , occasioni per dare valore alla trasmissione della nostra musica e danza di cui ringraziamo Francesca Trenta ”. “Suonatori giovani e grintosi che hanno fatto della loro storia una quotidianità. Vivono ed amano ciò che suonano, si esprimono in modo completo attraverso gli strumenti e movimenti del corpo". Così li ha presentati Francesca Trenta.
Stage, musica, danza e racconti
Momenti ricchi di musica e di danza , tra stage e scambi, culturali, dove ognuno ha raccontato la propria passione e visione della musica popolare , presentando le peculiarità dei propri i strumenti, le differenze di ritmo che si registrano nella provincia di Reggio Calabria anche tra paesi distanti pochi chilometri, il carattere della riggitana” meno saltata rispetto ad altre zone joniche”, la funzione del capo ballo” personaggio autorevole, investito di questo ruolo di coordinamento delle danze , dotato anche di capacità diplomatica di unire o non unire determinati ballerini”. E lontano da stereotipi attribuitigli in passato. “ Le differenze di suono e di ritmo – hanno raccontato- derivano anche dal modo di vivere e di lavorare : per esempio nelle zone di pastorizia si suona di più la zampogna utilizzata molto nel corso delle ore dedite alla la custodia degli animali. Dove prevale l’agricoltura ci sono altri strumenti e altri ritmi".
Massimo Diano ha spiegato lo spirito della zampogna, che rappresenta una parte antica della storia calabrese, e che a Natale porta il suono di benvenuto nelle case. O l’organetto, strumento coltivato da sempre nella sua famiglia che offre nella zona jonica un suono diverso da quello di Reggio Calabria. E la lira, strumento che rappresenta la tradizione della Magna Grecia della regione, che si rintraccia in tutto il Mediterraneo anche con modalità di suono diverse. E poi l’organetto, che non è tipico della Calabria, ma ereditato da altre zone italiane, Abruzzo e Alto Lazio, ben inserito nella musica tradizionale. Nel gruppo dei giovani calabresi , il più anziano , maestro e “ padre “ un po’ di tutto il gruppo, era Nino Verduci, che da oltre 50 anni si dedica alla diffusione della musica tradizionale, e alla ricerca di suoni e ritmi. Musicista e compositore, è anche un piccolo artigiano dei tamburelli. Peppe Stilo, Totò Nicolò, Fortunato Verduci, con la partecipazione straordinaria di Ninello Verduci, hanno recentemente inciso un CD -TARANTELLE RIGGITANE- secondo vari " stili" : passate musicali, accompagnamento del basso e ritmica del tamburello,più diverse sonate per organetto, ciaramella a paru e a moderna. “ Per noi è soprattutto un ricordo di quanto amiamo fare – è stato sottolineato. E poi, grazie a Fortunato Verduci, la tradizione dell danza calabrese sta per passare oltreoceano grazie alla serie TV Trust, FX TV, regia Danny Boyle, gennaio 2018, che racconta la storia e il rapimento di John Paul Getty III negli anni ’70, girato in parte anche in Calabria (Orsomarso) e che vede la partecipazione di Fortunato in veste di danzatore e capoballo.
La mission di “dipende di te”
Tutti i musicisti del gruppo suonano tra di loro e fanno anche parte di altri ensemble musicali . Molti di loro fanno anche parte dell’ associazione “ Dipende di te”, che ha una sua precisa missione che spiega anche lo spirito che guida questi musicisti. “ L’Associazione Culturale “Dipende di Te!”- racconta Massimo Diano- oltre ad occuparsi attivamente dell’organizzazione di eventi socio-culturali e promuovere le bellezze della Calabria in tutto il mondo, ha al suo interno un gruppo musicale composto da musicisti con un’esperienza pluriennale nella tradizione calabrese e, soprattutto, nel “Folk”. Le nostre esibizioni si snodano dalla classica “muttetta” alla canzone d’amore, passando dalle tarantelle cantate. Non abbiamo una formazione fissa, molto spesso si uniscono al gruppo musicisti provenienti da altre realtà della musica popolare, contribuendo alla formazione di una sorta di “Dream Team” del folklore calabrese. In questa ottica abbiamo deciso di “non provare” volutamente i nostri spettacoli. Il tutto viene improvvisato al momento, grazie anche alla bravura, all'esperienza, all'affiatamento e soprattutto alla passione per la musica che ci accompagna ormai da una vita”. E nella due giorni romana il gruppo ha dato prova di questo affiatamento improvvisando e regalando una ottima musica , da preghiere a serenate a scatenate tarantelle riggitane, coinvolgendo tutto il pubblico, e regalando molta allegria e gioia. C’è anche una spiegazione per il nome “dipende di te. “Il nome – ancora Massimo Diano- risale a un episodio avvenuto nel corso di un viaggio da Reggio Calabria ad Aosta con Compare Cosimo che a seguito della comunicazione delle procedure di sicurezza esordi con un grido “ Dipende di te “, rivolto al pilota della compagnia... Da allora quelle semplici parole sono diventate la nostra guida di tutti i giorni. Perché' alla fine, nonostante tutto, nella vita può accadere qualsiasi cosa, ma sei tu a decidere come continuare, se continuare, se rimanere a terra o rialzarti, se lottare o stare fermo, se vivere o morire, perché' alla fine tutto ...DIPENDE DI TE! “
Gli amici calabresi ...in breve
Antonio " Ninello " Verduci-Grande esponente del panorama tradizionale reggino e ricercatore di musiche antiche, è un vero maestro del tamburello, dalla costruzione al suono con uno stile proprio e inconfondibile.
Fortunato Verduci- Figlio d'arte, da autodidatta diventa abile suonatore e insegnante di organetto e tamburello, oltre a essere un bravissimo danzatore tradizionale.
Giuseppe Stilo- L'organetto è lo strumento che gli regala una certa notorietà, ma è anche un abile suonatore di tamburello, zampogna, lira, fischiotti e altro.
Antonio Nicolò- Suona organetto e tamburello ma grazie alla sua passione per musica tradizionale straniera è anche un bravissimo suonatore di gaita e flauti irlandesi.
Massimo Diano- Studioso di fisarmonica, ha sempre nel cuore l'organetto, ma ama suonare di tutto: tamburello, bongo, cajon, piatti e campanacci...
Marco Manti- Da suonatore di organetto e tamburello, diventa un vero cultore della zampogna" a paru", strumento per il quale riesce a esprimere tutta la passione che ha per la propria terra.
FOTO BALLAREVIAGGIANDO.IT