Carovigno, tradizioni, leggende e pizzica con il gruppo folk 'Nzegna

Storia, leggende, devozione religiosa, tradizioni musicali come la pizzica, canti  tradizionali  e il suono del tamburello,passato e futuro.  Tutto si intreccia in quel di Carovigno, Brindisi, Alto Salento, la  città della 'Nzegna,  posta al  confine con la Valle d’Itria, un piccolo borgo  bianco che  guarda  il mare, circondato dal verde -  ulivi,  fichi d’india, alberi da frutto  e vitigni - un territorio disseminato di  antiche torri,  urbane, di campagna o sentinelle del mare come Torre Guaceto o Santa Sabina. La musica  del gruppo folk 'Nzegna

di Ester Ippolito

Storia, leggende, devozione religiosa, tradizioni musicali come la pizzica, canti  tradizionali  e il suono del tamburello.  Tutto si intreccia in quel di Carovigno,   Alto Salento. Testimone di radici e riti il gruppo folcloristico 'Nzegna ( oggi   Ente Culturale 'Nzegna) nato nel 1966  e costituito   dal primo gruppo musicale  del territorio (gruppo folk  Nzegna), e  dal   Gruppo  Sbandieratori – battitori  'Nzegna,   per volontà  del  fondatore   Michele Cretì e di alcuni suoi collaboratori,  in occasione del primo raduno per la fondazione della Federazione Italiana Antichi Sport  della Bandiera a San Marino. Una  storia lunga e legatissima all'anima di Carovigno.   ”Inizialmente - ci raccontano i portavoce del gruppo Folk 'Nzegna, Katia Greco, Valentina Tateo e Giovanni Lanzilotti , incontrati nel corso del  recente viaggio stampa  (Carovignoterraditorri) organizzato dal Comune di Carovigno- la funzione del Gruppo  era quella di salvaguardare e proteggere la nostra tradizione secolare della ‘Nzegna nei suoi contenuti storici, ma fu anche l’occasione  per  far rivivere tutti gli aspetti fondamentali della nostra civiltà contadina mediante balli e canti della nostra terra. In questa ottica fu anche costituito un gruppo di ricerca e di lavoro composto  da Giuliano Martini,  Michele Cretì, Pinuccio Carlucci e Toruccio Lanzilotti  che, con un registratore portatile (allora conosciuto come “Geloso”), andarono in ogni casa qui a Carovigno per registrare, insieme alle persone anziane, tutte le canzoni popolari conosciute e che sino ad allora si erano tramandate oralmente. Brani che  vennero poi messi a punto con il musicista Pinuccio Calò, dando vita così al repertorio della   prima formazione del gruppo folk composto da musicisti e ballerini”.


L’ Ente Culturale 'Nzegna , presieduto oggi da Giovanni Buongiorno, si è poi  fatto promotore  nel 2001 del progetto della denominazione   “Carovigno- Città della ‘Nzegna” fatta propria  poi dall’Amministrazione Comunale.   Proprio a fine 2016 Carovigno ha celebrato i 50 anni di vita  dell’Ente  Culturale 'Nzegna con un evento musicale  svoltosi  a teatro  lo scorso  dicembre, mentre  la celebrazione degli sbandieratori avverrà il 16 aprile  2017 contestualmente allo spettacolo  organizzato per la Pasqua.

La 'Nzegna,  cuore pulsante  di Carovigno

Per capire al meglio questo intreccio di storia  e tradizione e musica  si deve partire  proprio dalla 'Nzegna, rito  che coinvolge tutta la popolazione  carovignese legato alla Madonna del Belvedere , che viene festeggiato  il lunedì, il martedì e il sabato dopo Pasqua con grossi flussi di partecipanti.    Il rito consiste nel gioco di due bandiere multicolori  che vengono fatte sventolare, ruotate intorno al collo, gambe e pancia  del battitore e lanciate in aria al ritmo di una caratteristica musica del flauto, del tamburo, del cembalo e della grancassa, quasi  una elegante danza. Questa festa  ha una sentita matrice religiosa  e nasce  da un’antica leggenda:  a un Conte di Conversano (Bari) apparve in sogno la Madonna di Belvedere che gli disse di recarsi a venerarla presso il Santuario di Carovigno per guarire dalla sua malattia.  Dopo intense ricerche, in una grotta presso il  Belvedere fu ritrovata proprio l’immagine di una Madonna come quella apparsa  in sogno e ci fu la  guarigione.  Per festeggiare,  un giullare  cominciò a lanciare  in aria una bandiera multicolore.

Questo rito- ancora Giovanni , Katia e Valentina- è giunto ai nostri giorni  per volontà di una famiglia  del posto (Carlucci)  che  ne è gelosa custode:  la ‘Nzegna , tra l’altro, è oggi considerata la più antica tradizione di sbandieramento religioso a livello europeo”. Un patrimonio importante per  la bianca Carovigno, che va a legarsi agli altri aspetti della cultura locale.  Il senso di festa, partecipazione  e gioia del rito della ‘Nzegna, è stato tra l'altro  raccontato in un video realizzato dal giovane carovignese  Angelo Gioia (“Ode all’nzegna”), con la partecipazione di Marcello  Leo, che con  ritmo musicale che richiama la pizzica,  poesia, rapide pennellate  sulle  bellezze del territorio,  trasmette  il senso vero di questa celebrazione.

Musica  e tradizione

Momento importante nella storia del  gruppo musicale Folk 'Nzegna il  1973, anno in cui viene realizzato  un 33 giri con la raccolta di 10 brani con canti e musiche popolari carovignesi.  Un patrimonio portato  anche    sulle scene nazionali e internazionali  partecipando a numerose rassegne Internazionali del Folklore tra cui  “Europade”  in Spagna, Portogallo, Austria Francia, Germania e altri. Il gruppo, oggi  cinquantenne,  ha visto  nel tempo  vari passaggi di generazioni  e oggi,   nella sua attuale formazione,     continua a  diffondere  nelle feste, nelle  serate estive, nei villaggi turistici,  negli eventi su richiesta  tutto  il repertorio originale di Carovigno.  “Nei nostri concerti- continuano Giovanni, Katia e Valentina -  prendono posto gli stornelli, canzoni come  La ciuccia, La vita tonna tonna, Mamma la Rondinella, Lu cantru, Lu callalaru, La Scazzetta, Lu poddisci, La malatia, Sisina, Mieru, Lu monicu, No t’abbandonu no no, e pizziche come la Pizzica di Carovigno, Pizzica tarantata, Pizzica dell’Uragano, Sentimento Carovignese ecc”. Va sottolineata la vicinanza di Carovigno a San Vito dei Normanni, nota per le sue tradizioni di tarantismo e le  terapie musicali legate alla taranta d’acqua per curare  le tante contadine di San Vito  che andavano  a lavorare nelle paludi di Torre Guaceto (comune di Carovigno).    “Carovigno e San Vito hanno molti aspetti in comune per quanto riguarda le musiche, ma c’è una differenza importante - viene sottolineato.   “A Carovigno, come in altre zone del Salento,  il tarantismo si è legato  a riferimenti religiosi ( San Paolo ndr),  mentre a San Vito dei Normanni le guarigioni sono sempre state ritenute indipendenti  da fenomeno religiosi o devozionali".


La pizzica dell’Uragano

Nelle tradizioni  musicali (e non solo)  di Carovigno,  troviamo sempre  legami con leggende antiche e religiose. Come nel caso  della Pizzica  dell’Uragano, un brano che richiama la storia  di una terribile tempesta del 17 agosto dalla quale i carovignesi   scamparono grazie all’intervento della Madonna del Belvedere. ”La pizzica dell’uragano - spiegano i portavoce del gruppo-è nata un po’ per caso, quando Giovanni Lanzilotti, fisarmonicista del gruppo, ha letto su un social una poesia del nostro amico ed ex musicista del Gruppo Folk 'Nzegna, Pinuccio Carlucci. Colpito e ispirato da questa storia ,  ha messo su carta un insieme di note per creare un arrangiamento valido proponendo il tutto   agli altri componenti del gruppo. Giovanni iniziò a comporre l’armonia con una base “pizzica” quale musica popolare più diffusa con una tonalità in minore, perché la tonalità minore dà  un  senso cupo e malinconico  che si intona con l’aspettativa della spaventosa calamità naturale che da lì a poco  si sarebbe abbattuta sul paese. La melodia della “Pizzica dell’Uragano” parte   sottolineando  la forza dell'uragano   mettendo  in evidenza l’eco  della popolazione impaurita di fronte a questa tempesta.  Le strofe sono recitate sia dalla voce femminile, sia dalla voce maschile, perché questo “evento”  fu affrontato  da tutta la popolazione indistintamente”.


Per quanto riguarda il nostro futuro- concludono Giovanni , Katia e Valentina -     stiamo lavorando già da alcuni mesi alla pubblicazione di un cd che al suo interno avrà sia   nuove canzoni sia alcune classiche reinterpretate in chiave moderna. Dopo aver raggiunto questo  traguardo, il nostro obiettivo   è quello di   uscire fuori dai confini della Puglia, e perché no, anche dell’Italia. E’ importante far conoscere la Puglia sotto tutti gli aspetti, e far sentire i pugliesi sparsi per il mondo, anche solo per un momento, a casa”.


Danza e felicità

Due le danzatrici del gruppo Folk' Nzegna: Valentina Tateo e Mariateresa Camposeo che raccontano la loro passione. "Lo storico  33 del Gruppo Folk ‘Nzegna degli anni 70  mi ha accompagnato durante la mia infanzia, spingendomi ad  approfondire sin da subito  la storia delle tradizioni popolari. E    insieme a mio padre, ex componente del gruppo folk, e al suo riprodurre i ritmi con le dita sul tavolo e al suo suonare la chitarra per me,  ho cominciato ad amare subito   queste musiche- racconta Valentina Tateo.

"Ho imparato a ballare la pizzica - continua- all’età di 7 anni grazie ad alcune amiche, ed ho continuato a ballarla a livello amatoriale, seguendo i vari gruppi di pizzica locali e osservando molto gli altri ballerini. Dopo aver completato gli studi in Architettura a Torino, ed esser tornata nel paese natale, ho deciso di prendere sul serio questa mia passione frequentando un corso di pizzica salentina con Laura De Ronzo e approfondendo uno stile diverso da quello avuto fino a quel momento. E così ho iniziato il mio percorso con il Gruppo Folk ‘Nzegna. Per me la pizzica è semplicemente leggerezza. Non esistono coreografie, ma tutto viene fuori dalla musica che si ascolta e da quello che trasmette al proprio corpo e al proprio spirito. Credo che per molte ballerine, la sensazione più comune, è proprio quella di sentirsi pizzicate, e non riuscire a star ferme ascoltando quelle note. Ballare la pizzica vuol dire dimenticare tutto quello che ci circonda, e lasciarsi trasportare dalle note della fisarmonica, o dal ritmo scandito dal tamburello, provando delle emozioni che difficilmente si possono spiegare. Sprigiona una felicità nell’anima che viene fuori attraverso le espressioni del volto e attraverso i movimenti scattanti o dolci che siano. E ogni volta, in ogni esibizione, spero sempre che tutto questo arrivi alle persone che guardano. Ora che ho trovato la mia strada della felicità e continuerò a percorrerla....".

Anche Mariateresa Camposeo ha iniziato a ballare la pizzica da piccola, a sei  anni,  "con la passione nel cuore- dice. "Sono entrata a far parte del gruppo folk circa due anni fa, e ho  avuto l’opportunità di approfondire lo studio e la storia della pizzica frequentando un corso di primo e di secondo livello presso la scuola Salient, Taricata di San Vito. Per me ballare la pizzica non significa solo saltare e seguire il tamburello, ma è un ritmo che coinvolge il corpo e lo spirito con movimenti che tendono a comunicare ciò che si prova mentre si balla. Questo ballo sprigiona un’intensa energia catturando lo sguardo e l’attenzione di chi guarda tanto da non riuscire a stare fermi, perché è una musica che scava dentro fino a far provare emozioni molto forti. Ballare la pizzica per me è un ulteriore modo di comunicare. Posso esprimere il mio stato d’animo che varia man mano che il ritmo cambia, grazie al movimento delle braccia e all’espressione del viso che rendono tutto molto esplicito. Sento dentro di me  questo ballo  e il miscuglio di emozioni che si sprigiona dentro me tanto da far sorridere gli occhi  ..."

Cenni storici e foto storiche di Giuliano Martini

Foto attuali di Angela Catamerò

CONTATTI FOLK'NZEGNA
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cell: + 39 3284828402

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Il  gruppo musicale Folk  ‘Nzegna è attualmente  formato da:  Giovanni Lanzilotti , fisarmonica; Donato Palmisano, fisarmonica; Cosimo Marraffa, chitarra e fisarmonica; Antonio Magn , clarinetto; Katia Greco, voce; Domenica Santoro, voce; Dora Celino, voce; Daniele Semeraro, Daniele Semararo, tamburello e  voce;  Toni de Pasquale, tamburello;  Francesco Giannotti, tamburello; Donatello Buongiorno, tamburello; Joshua Di Latte, tamburello; Stefano Calò, tamburello; Mariateresa Camposeo, danza; Valentina Tateo, danza.


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