L'incontro con Moana Casciaro, maestra e danzatrice di pizzica, appartenente al gruppo “AriaCorte”. Originaria di Diso, piccolo borgo salentino, è maestra e danzatrice di pizzica e ha calcato più volte e in varie edizioni il palcoscenico de “La Notte della Taranta” a Melpignano, il trionfo della musica salentina e della pizzica
di Ester Ippolito
"Nella danza ognuno esprime quello che è nella vita, ognuno ha un proprio stile”. Anche dalla tradizione può scaturire la personalità di ogni danzatore/danzatrice, insomma. Sono parole di Moana Casciaro, maestra e danzatrice di pizzica, appartenente al gruppo incontrata nel suo Salento. Originaria di Diso, piccolo borgo antico non lontano dal mare Adriatico , dove vive, è maestra e danzatrice di pizzica, tiene stage nella sua regione, in Calabria e in Campania, e soprattutto ha calcato più volte e in varie edizioni il palcoscenico de “La Notte della Taranta” a Melpignano, il trionfo della musica salentina e della pizzica. Moana, pur essendo salentina, non è cresciuta a pizzica e latte ma si è avvicinata a questo mondo delle tradizioni in modo casuale. “Un mondo- come lei ama sottolineare- che non è solo solo fatto di pizzica ma anche di canti d'amore, di lavoro, e di stornelli, una musica strettamente legata al mondo contadino e alle radici del Salento".
Galeotto fu....
Galeotto fu l’incontro con il tamburellista Carlo De Pascali, detto Canaglia, tamburellista della Notte della Taranta (Orchestra Popolare della Notte della Taranta), un nome nell’universo del tamburello (nella foto con Moana). "Grazie a Carlo – racconta Moana- ho avuto l' occasione di partecipare a feste private, intime, e qui ho visto regnare la musica popolare in modo spontaneo, e ho visto gli anziani protagonisti con i loro ricordi, esperienza ed entusiasmo. Pian piano mi sono avvicinata alla danza, alle ronde, alla neo- pizzica, che mi è entrata profondamente dentro e che ho portato avanti anche con il mio gruppo AriaCorte. Da qui si è avviato un percorso evolutivo che ha messo in conto anche reinterpretazione e personalizzazione, sia nella musica, per esempio con l’inserimento della batteria nei nostri concerti, che nella danza. Un cammino che si basa sull’imitazione e sui ricordi di molti dei grandi maestri (Pino Zimba, Aloisi…) ormai scomparsi. Questo grande patrimonio musicale rimane infatti nelle nostre mani , e non concordo con quella parte di pubblico che oggi vuole ballare la pizzica solo per moda trascurando tutte le altre sfaccettature musicali del Salento”
Ricordi, tradizione e spontaneità
La pizzica è una danza che vive dei ricordi della tradizione e che non ha codici precisi e messi a sistema. Proprio per questo Moana esprime tutta la sua perplessità in merito all’idea di far rientrare la pizzica nella danza sportiva dando il via a gare con giudici. “Su che base un giudice può giudicare questa danza ? - si chiede -. “Va tenuto inoltre in conto il rischio che lo stile si possa standardizzare perdendo molto della sua spontaneità e del suo stretto legame con il ritmo. E poi- incalza Moana- ognuno dà la propria interpretazione alla danza, che sia un ballo tra donne dove possono essere vincenti il senso di sfida o lo sfottò, o il corteggiamento o anche altri sentimenti, oltre alle varie sfumature che ogni zona del Salento ha suggerito nel tempo”.
“Nelle mie lezioni - ancora Moana- do innanzitutto molta attenzione alla postura, un uso contenuto del fazzoletto e molto spazio alla pizzica libera proprio per dare modo agli allievi di esprimersi. Negli spettacoli, naturalmente, c’è un po’ di spettacolarizzazione, ma non serve dare in pasto al pubblico la tarantata che si rotola per terra. E’ una mancanza di rispetto per le famiglie che hanno avuto casi di tarantismo in famiglia e per chi ne ha sofferto. Si tratta di uno stato d’animo di sofferenza e di un rito terapeutico che non va “spettacolarizzato”. A meno che non ci si trovi in un contesto in cui si vuole spiegare la storia del tarantismo, l’origine di questo ritmo e il background culturale che l’ha generato”. Dietro l’angolo una stagione estiva ricca di impegni. “Siamo pronti a "artire con Ariacorte in giro per l' Italia - conclude Moana - e sono pronta e onorata a rappresentare con Carlo la nostra pizzica pizzica, e la nostra terra. Appuntamento poi a Roma, il 20 Luglio all' Auditorium, chiamata dal maestro Ambrogio Sparagna nel suo spettacolo "Ballo!" dove verranno suonate e ballate tutte le danze popolari". Ballo! è produzione in prima assoluta della Fondazione Musica per Roma (http://www.auditorium.com/eventi/5566208).
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( Moana con fazzoletto rosso foto Caracci)