Chotis e ‘chulapos’ a Madrid per la festa di San Isidro

La capitale spagnola, grande metropoli dall’atmosfera centroeuropea, ci sorprende con la sua danza  più tipica, il chotis, dal sapore popolare e festoso. Il 15 maggio, nella ricorrenza del patrono San Isidro, la città si riempie di ‘ballerini’ in costume tradizionale e sembra di stare al centro di una gigantesca sagra. Una chicca che i più curiosi non possono perdere!

di Livia Rocco

Si può vedere e danzare solo in un particolare periodo dell’anno, intorno al 15 maggio,  e in un solo posto al mondo, Madrid: è davvero unico il chotis, ballo tradizionale in costume che la capitale spagnola riserva al suo santo patrono, San Isidro.

Già dal giorno prima nella città cominciano ad apparire uomini, donne e bambini vestiti da ‘chulapos’ e ‘chulapas’ (in dialetto di Madrid ‘ragazzi’ e ‘ragazze’): le donne indossano fiori nei capelli tenuti fermi da un fazzoletto bianco legato sotto il mento, abiti lunghi aderenti con una balza più larga in fondo, e a volte uno scialle. Gli uomini hanno in testa la parpusa, il tipico copricapo madrileno simile alla  coppola, con gilet e giacca dello stesso colore, quadrettato bianco e nero con bordi scuri e pantaloni neri.

La festa popolare, ‘cornice’ del ballo

San Isidro viene celebrato con eventi vari per alcuni  giorni, in diversi luoghi della capitale – gara di danza chotis, fiera dell’artigianato, spettacolo di luci e suoni -  ma la festa culmina il 15 maggio, quando nel parco dedicato al santo patrono si concentra una grande folla di persone di ogni età. Nella  ‘pradera’ di San Isidro, dove si svolge il tradizionale pellegrinaggio, in un’atmosfera allegra e popolare tipica delle sagre, si mangia, si beve e si compra di tutto – dai cappelli da ‘chulapos’ ai dolci tipici  -  nelle numerosissime bancarelle allestite per l’occasione, mentre un grande spiazzo tra gli alberi del giardino è riservato al protagonista di questa giornata: il chotis.

Si balla in coppia, faccia a faccia, accompagnati dalla musica di un organo a rullo. Durante il ballo l'uomo tiene con la sinistra la mano della donna mentre con la destra le cinge il fianco; la donna balla girando intorno all'uomo, che invece gira su sé stesso senza spostarsi restando coi piedi uniti, il peso sulle punte e lo sguardo in avanti. Si dice che per il chotis l'uomo non dovrebbe aver bisogno di più spazio di quello di una mattonella; la musica indica quando cambiare il senso del giro e quando fare tre passi indietro e tre passi avanti, per poi ricominciare a girare. L’impressione è che sia la donna a condurre il ballo, perché si muove decisamente più dell’uomo, volteggiando da una parte e dell’altra.

Una danza graziosa e particolare, accompagnata da canzoni tradizionali della capitale; tra i  chotis più conosciuti spicca "Madrid, Madrid, Madrid" (‘Madrì’ in dialetto) del compositore Augustìn Lara. E c'è anche da divertirsi e da imparare con piccole lezioni di ballo improvvisate.

Come nasce il chotis

L'introduzione del chotis in Spagna  è relativamente recente: si dice sia stato ballato per la prima volta nel Palazzo Reale di Madrid la sera del 3 novembre 1850. Ma questa danza così caratteristica  ha saputo diffondersi rapidamente in tutti gli strati della popolazione fino a diventare, appunto,  il ballo tipico della città. Il suo nome deriva dal termine tedesco "Schottisch" (scozzese), una danza centro-europea di origine boema, le cui radici sono state individuate, appunto,  in Scozia. Il chotis fu di gran moda in tutta Europa nel XIX secolo.

Appassionati di chotis in competizione

Quest’anno il concorso di ballo, dal titolo ‘Tù sì que chotis’, ha visto competere, nel Parco Las Vistillas, gli appassionati di questa danza da una vita, insieme ad astri nascenti ed altri amanti delle esibizioni. L'obiettivo è scoprire i migliori danzatori, per rilanciare questo stile così tipico premiando i vincitori. La gara, giudicata da una giuria di professionisti, è stata suddivisa in due categorie: interpretazione musicale e ballo-coreografia.

Prendete nota: il chotis è una chicca  tutta da scoprire in una città ricca di arte, cultura, eventi... e maggio è di solito tra i mesi più piacevoli dell’anno!

(foto di Livia Rocco)


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