La Parola diventa Danza. In libreria "Didattica della danza classico-accademica " di Lia Calizza e Gerardo Porcelluzzi

Un libro per immaginare, percepire, trasformare.  Esce in libreria, per i tipi della Dino Audino Editore, il volume "Didattica della danza classico-accademica - Linee metodologiche e testo programmatico per il I, II e III Corso" di Lia Calizza e Gerardo Porcelluzzi. Frutto di una lunga gestazione, otto anni, è un’opera che colma un vuoto nel panorama editoriale, offrendo un testo completo e metodico sui contenuti del programma didattico e sul percorso da seguire nella formazione dei futuri danzatori nei primi tre anni di studio, che rappresenta una  fase cruciale nella vita dei danzatori. 

Il libro si rivolge alla preparazione delle nuove generazioni di insegnanti, costituendo una preziosa guida di consultazione anche per docenti già formati, che desiderano approfondire o rivedere aspetti tecnici e metodologici. Con una rigorosa impostazione scientifica, una chiara metodologia e un linguaggio preciso, Calizza e Porcelluzzi guidano l’insegnante nella costruzione di un metodo didattico fondato su gradualità e funzionalità, principi essenziali per lo sviluppo corretto delle capacità fisiche ed espressive degli allievi. Allo stesso tempo, il testo si propone come guida sia per l'allievo che aspiri a una carriera professionale, sia per chi desideri coltivare la danza semplicemente come passione e arricchimento culturale. Ciò che la rende unica tra le pubblicazioni sulla metodologia della danza classica che l'hanno preceduta (inclusi i testi più iconici), è di proporre un approccio concettuale che stimoli l’immaginazione e favorisca una comprensione profonda dei movimenti, promuovendo una percezione autonoma e consapevole di ciascun elemento.

Ogni postura, movimento, passo, atteggiamento e transizione è analizzato nei minimi dettagli, garantendo un apprendimento strutturato e completo. Non ci sono immagini: una scelta ben ponderata, frutto della volontà di non vincolare a una postura o a un'estetica cristallizzata ma, al contrario, di stimolarne la visione interiore (la "idea"), prima di un'esecuzione fisica meramente copiativa. La danza, quindi, come atto immaginato e intimamente sentito.

Come sottolinea Francesca Falcone nella sua illuminata prefazione, gli autori hanno scelto di affidarsi alla forza della parola, al valore del concetto, affinché il "disegno" sia nella mente di chi legge, e il movimento possa nascere dalla comprensione profonda e trasformarsi in danza, rimanendo tuttavia sempre fedele all'estetica che la danza classica richiede. L'obiettivo degli autori non è offrire un modello da imitare, bensì stimolare l'insegnante e l'allievo a esplorare i movimenti o i passi attraverso la propria sensibilità e struttura corporea. L'allievo - come immaginato da Calizza e Porcelluzzi - è una persona intimamente motivata dalla vocazione artistica della danza; l'insegnante, un maestro consapevole che pone al centro del suo impegno, della sua "missione", la crescita integrale dell'individuo. Il libro invita dunque a un'esperienza percettiva: ciò che è scritto diventa l'idea stessa di un movimento che ciascuno potrà visualizzare, interiorizzare e tradurre nel corpo secondo il proprio sentire. Una pratica che allena lo sguardo interiore, sviluppa la coscienza corporea e apre uno spazio personale in cui il pensiero si fa danza, e la danza prende forma dall'immaginazione.

Con la prefazione di Francesca Falcone, a cui è stata affidata anche la revisione dei testi, il volume di Calizza e Porcelluzzi coniuga tradizione e contemporaneità. Grazie a uno sguardo estremamente ampio, gli autori affiancano agli elementi di studio e alla terminologia del metodo Vaganova, movimenti, passi e termini appartenenti alla tradizione didattica italiana e francese, contribuendo a integrare e ad arricchire quel patrimonio di conoscenze che costituisce un retaggio storico indispensabile per la formazione dei futuri maestri e danzatori.

Gli autori

Lia Calizza, formatasi all'Accademia Nazionale di Danza di Roma sotto la direzione di Jia Ruskaja, si è perfezionata con maestri come Harald Lander e Anton Dolin. Ha conseguito i diplomi di perfezionamento, oggi equiparate a lauree di II livello e ha danzato come prima ballerina in produzioni classiche e moderne, ricevendo premi come la "Maschera d'Argento" e il Positano "Léonide Massine". Nel 2005 ha ricevuto la medaglia d'argento dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Come coreografa, ha creato per il Festival di Spoleto e per la Rai. Ha svolto un'intensa attività didattica: dal 1961 al 1998 è stata docente all'Accademia Nazionale di Danza di Roma, diventandone Direttrice dal 1989 al 1996. Maître de ballet e docente presso vari stage, festival, seminari internazionali, Lia Calizza è stata presidente di commissione per concorsi nazionali e giurata in competizioni di danza. Dal 2017 al 2024 ha insegnato alla Scuola di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma. La sua carriera è segnata da numerosi riconoscimenti, tra cui il premio "Le Muse", e dal suo impegno nella promozione culturale con progetti sostenuti dal Ministero dello Spettacolo. Ha fatto parte inoltre della Commissione Danza presso il MIBAC, dal 2001 al 2007.

Gerardo Porcelluzzi si è diplomato alla Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma sotto la direzione di Elisabetta Terabust. Vincitore di concorsi ha studiato con borsa di studio all’Accademia Princesse Grace di Monte Carlo e alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano. Si è perfezionato con maestri di chiara fama tra cui Floris Alexander, Daniel Franck, Zarko Prebil, Niels Kehlet. Dal 2000 al 2012 ha fatto parte del Ballo del Teatro dell'Opera di Roma, ricoprendo ruoli da primo ballerino e solista. È stato partner di Carla Fracci in diverse produzioni e ha partecipato a tutte le tournée del Teatro dell’Opera di Roma, esibendosi in Italia e all’estero su palcoscenici prestigiosi, come quello del Bolshoi di Mosca. Coreografi come Micha van Hoecke e Millicent Hodson hanno creato su di lui ruoli principali in produzioni originali. È stato ospite di gala nazionali e internazionali di danza, tra cui l’XIº International Ballet Festival (Miami, USA). Ha ricevuto il Premio Positano Léonide Massine. Dal 2013 è docente e maître de ballet alla Scuola di Danza dell’Opera di Roma e, dal 2023, anche all’Accademia Teatro alla Scala di Milano. Per il suo lavoro con i giovani allievi ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Svolge inoltre un’intensa attività didattica – stage, masterclass e giurie – in tutto il territorio nazionale, risultando uno dei docenti più richiesti e apprezzati in Italia.


Stampa  
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/3/2001
crediti