Las Estrellas, l'arte spagnola è qui...Storia, passione e ritmo

 

Splendida Noche Espanola con Las Estrellas ( 19 e 20 gennaio, Parco della Musica di Roma ), a cura di Daniele Cipriani : tutte le sfumature della danza spagnola, flamenco e non solo, il passato, il presente e il futuro di questo grande patrimonio artistico. In scena grandi artisti e grande passione. E spettacolo nello spettacolo la voce della cantante Luz Casal.

Una vertigine di colori e di ritmi, di virtuosismi  e di emozioni. Tante storie, tante visioni e interpretazioni della danza spagnola: flamenco,  escuela Bolera, danza stilizzata, Jota aragonese... Las Estrellas, Gala di danze e musiche spagnole, seconda edizione, per la direzione artistica di Daniele Cipriani, con la consulenza artistica di Sergio Bernal e Ricardo Cue,  e con il sostegno dell'Ambasciata di Spagna, ha regalato al pubblico  performance  " infuocate" , grazie all'arte e sapienza dei protagonisti 2025 giunti da diverse zone della Spagna, ognuno di loro portatori  di uno spicchio del vasto panorama  della danza spagnola : 𝗠𝗶𝗴𝘂𝗲𝗹 𝗔́𝗻𝗴𝗲𝗹 𝗕𝗲𝗿𝗻𝗮, 𝗦𝗲𝗿𝗴𝗶𝗼 𝗕𝗲𝗿𝗻𝗮𝗹, 𝗠𝗮𝗻𝘂𝗲𝗹𝗮 𝗖𝗮𝗿𝗿𝗮𝘀𝗰𝗼, 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗙𝗹𝗼𝗿𝗲𝘀, 𝗠𝗮𝗻𝘂𝗲𝗹 𝗟𝗶𝗻̃𝗮𝗻, 𝗢𝗹𝗴𝗮 𝗣𝗲𝗿𝗶𝗰𝗲𝘁, Antonio Najarro e la sua 𝗖𝗼𝗺𝗽𝗮𝗻̃𝗶́𝗮 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗶𝗼 𝗡𝗮𝗷𝗮𝗿𝗿𝗼. 

Spettacolo nello spettacolo la partecipazione della cantante 𝗟𝘂𝘇 𝗖𝗮𝘀𝗮𝗹, le cui canzoni più celebri, Piensa en mí e Un año de amor, sono successi scelti dal regista Pedro Almodóvar per la colonna sonora del suo film Tacones Lejanos (Tacchi a spillo). Luz Casal , accompagnata dal pianista Josè Maria Baldoma, ha cantato tre brani stupendi:  Historia d'un amor, Piensa en mi ( con una coreografia eseguita da Sergio Bernal) e Un ano de amor, portata al successo da Mina in Italia.   Un  momento che ha chiuso il primo tempo incantando tutto il pubblico per la statura artistica , sensualità ed emozione  trasmessa dalla cantante. Luz Casal, pur partendo dal genere pop rock, ha  stretto un forte legame con il Bolero, ritrovando radici familiari ( " E' la musica dei miei genitori"). Una passione che l'ha spinta  a fare lunghe ricerche  alla scoperta  di artisti cubani, argentini, cileni,  lavoro da cui è nato un album dedicato.   

"La voce di Luz Casal è presente da sempre  in tutte le case spagnole  e l'idea di Cipriani di averla tra noi è stata bellissima  per aprire un'altra finestra sull'arte spagnola. Creare la coreografia sulla sua canzone è stato impegnativo ma  lavorare con la sua voce dal vivo  mi ha dato davvero molto- le parole di Bernal su questo felice incontro. 

Tornando allo spettacolo, la  musica dal vivo ha accompagnato le esibizioni dei danzatori , grazie alla presenza di cantaores, guitaristas, percusionistas e tocaores, rendendo palpabile l'atmosfera di fiesta....tra la frenesia dello zapateo, il canto gitano, il fruscio della bata de cola , il ticchettio delle nacchere sempre più protagoniste.

Quello che  dà un valore  aggiunto a questa rassegna , oltre  alla bravura e originalità dei suoi protagonisti, tutti artisti di primo livello, è  il  portare sul palco  le varianti del  patrimonio  artistico della danza spagnola. Un elemento sottolineato dai vari rappresentanti del cast e soprattutto da Antonio Najarro, alla guida  della sua celebre compagnia 𝗖𝗼𝗺𝗽𝗮𝗻̃𝗶́𝗮 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗶𝗼 𝗡𝗮𝗷𝗮𝗿𝗿𝗼  formata da 28 elementi (sul palco romano 10 danzatori). " Sono davvero felice che Daniele Cipriani con questo progetto metta in evidenza  tutte le sfumature della danza spagnola, dalla tradizioine popolare al flamenco fino alla danza stilizzata.  La danza spagnola non è conosciuta molto bene a livello internazionale e questo tipo di spettacoli aiuta molto - ha detto  Najarro alla vigilia del Galà in un incontro con tutte Las Estrellas presso la 𝗥𝗲𝗮𝗹 𝗔𝗰𝗮𝗱𝗲𝗺𝗶𝗮 𝗱𝗲 𝗘𝘀𝗽𝗮𝗻̃𝗮 di Roma condotto da Micol Pieretti, giornalista RaiNews 24, in cui ogni stella  ha parlato  del proprio linguaggio della danza. " Ho creato la mia compagnia  agli inizi degli anni 2000 con grossi investimenti  inseguendo il sogno di diffondere nei teatri  tutta la danza spagnola- ancora  Najarro.  "Ho esportato la danza spagnola in settori diversi come il pattinaggio artistico, la moda, il nuoto sincronizzato,  e il cinema di animazione (Disney) , operazioni che  hanno molto contribuito alla conoscenza di questo patrimonio  ".

E sono stati i ballerini della compagnia di Najarro ad aprire e chiudere il Gala  con   Evocacion e Alento  :  grandi performance  che attingono al flamenco classico per approdare alla contemporaneità, con eleganza, fluidità , un mix  di sonorità , bellissimi costumi e grande effetto.  

Immancabile  il  madrileno Sergio  Bernal , tra i fededelissimi dei Gala di Cipriani,  che ha portato in scena  più quadri, tutti di grande eccellenza . Si è esibito nel pezzo Solea  por Bulerias; ha accompagnato con grande emozione la canzone di  Luz Casal " Piensa en mi", con una coreografia appositamente creata per Las Estrellas, e ha interpretato un magico " Rodin il pensatore", coreografia di Bernal ispirata alle opere dello scultore parigino, dove il flamenco diventa vita e poesia. 

La   ricerca  e valorizzazione della danza popolare è stata rappresentata da Miguel Angel Berna di Saragozza, protagonista della Jota aragonese  e virtuoso delle nacchere. Più volte in Italia con i suoi spettacoli dagli echi mediterranei e con  la sua compagnia,  è un artista che guarda al passato con la volontà di  creare un ponte con le nuove generazioni. In  questa ottica ha praticato un rinnovamento di questa danza popolare di origine aragonese  ma diffusa con alcune varianti in tutta la Spagna. " Il mio obiettivo- ha detto-  è portare la Jota in tutto il mondo ". In scena Miguel Angel Berna ha offerto degli assoli molto eleganti,  suggestivi, ed estatici , grazie al suono infinito  delle nacchere:  A Tientas e Jota  de Liszt su musiche di Franz Listz.  

La danza come  espressione di libertà  è il must del bailaor  Manuel Linan, Granada,  autore dello spettacolo en travesti VIVA!, affermazione dell'identità Gay. " Fin da bambino- ha raccontato-  sognavo di danzare come una donna e con gli accessori femminili del flamenco, come il manton e la bata de cola. Per colpa di una società bigotta per molto tempo non mi è stato possibile, e  adesso finalmente  voglio sentirmi  libero di poterlo fare".  Due esibizioni per Manuel  in  Taranto  e Alegrias con bata de Cola e Manton. Eleganza e perizia. 

Flamenco " puro", come  ha dichiarato lei stessa , per  la regina del flamenco, la sivigliana Manuela  Carrasco, che ha festeggiato recentemente i suoi 50 anni di carriera. Figlia di artisti, ha debuttato a 10 anni  con i suoi passi di flamenco che non ha mai abbandonato. Nella sua coreografia Solea ha mostrato solennità, sacralità, femminilità, passione e virtuosismi. 

Sul fronte femminile da Cordova è giunta  Olga Pericet, la bailaora  considerata una innovatrice, che si identifica nel " flamenco degli estremi " ,  che ama la parola contaminazione, che crea  la sua danza  lasciandosi trasportare dal suo  spirito senza sapere dove approderà,  e che non rinuncia  mai a dare il suo tocco personale.  Al Galà si è esibita  in un assolo  vibrante  e moderno ( Siguiriya y Guagira) in pantaloni " perchè così mi sento più femminile", e in coppia con Marco  Flores (Cana, Pas a Dos in rosso fuoco) , suo partner da oltre 20 anni anche se entrambi  portano avanti  percorsi artistici individuali .

Marco Flores, nativo di Cadice, nel suo assolo  ha offerto una performance  suggestiva , grintosa e di tradizione ( Farruca  Buleriuas).  " Essere qui- le sue parole - è una grande opportunità per ritrovare vecchi colleghi e conoscerne di nuovi. Flamenco classico e moderno? Per me  il  flamenco classico è già moderno. Se    continua a vivere è già contemporaneo". 

Ester Paparozzi Ippolito

Foto Credit DAMIANO MONGELLI

www.danielecipriani.it 


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