Lo Schiaccianoci di Rudolf Nureyev inaugura la nuova Stagione di Balletto: a sedici anni dalle precedenti rappresentazioni, lo storico balletto torna in scena dal 17 dicembre all’11 gennaio con undici recite più l’Anteprima Giovani, con cinque coppie di protagonisti nei ruoli principali e il Corpo di Ballo al gran completo. La produzione sarà registrata da RAI Cultura e trasmessa il 5 gennaio su Rai 5 e RaiPlay e sulla piattaforma digitale Medici Tv dal 6 gennaio.
Nel nome di Rudolf Nureyev, di cui nel 2023 ricorre il trentesimo anniversario della scomparsa, si apre la nuova Stagione di Balletto , con il grande ritorno, dopo sedici anni, del suo Schiaccianoci, nuovamente sul palcoscenico della Scala dove fu presentato la prima volta nel 1969 (quando entrò in repertorio, non molto tempo dopo il debutto avvenuto a Stoccolma nel 1967, e a Londra, l’anno successivo, con il Royal Ballet) e l’ultima volta nel 2006.
Lo Schiaccianoci risplenderà ancora nell’allestimento di Nicholas Georgiadis, rinnovato nel décor e nei costumi proprio dalla Scala nel 1987 (disegno luci di Andrea Giretti) e affascinerà anche i più piccoli, nella magica atmosfera natalizia, ideale cornice per ripresentare questo capolavoro cajkovskiano, eseguito dall’Orchestra del Teatro alla Scala sotto la bacchetta di Valery Ovsyankikov.
A partire dal 15 dicembre, con l’Anteprima Giovani, andata esaurita in pochi minuti, la serata inaugurale del 17 dicembre e fino all’11 gennaio, torna dunque in scena il balletto che più si identifica con il periodo di festività, e uno dei titoli che più si lega alla storia del balletto alla Scala. E sarà una nuova vetrina per gli artisti della Compagnia, che hanno lavorato sotto la supervisione di Manuel Legris e Aleth Francillon incaricati della ripresa coreografica: in 11 recite, cinque cast si alterneranno nei ruoli principali, tutti da scoprire: Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, che già abbiamo visto interpretare il passo a due del secondo atto nella serata ..A riveder le stelle e nella prima edizione del Gala Fracci, saranno protagonisti dell’Anteprima Giovani (15 dicembre), della recita di apertura il 17 dicembre e dello spettacolo del 18 dicembre (ore 14.30).
Con questi protagonisti, il balletto sarà ripreso da Rai Cultura e trasmesso in Italia il 5 gennaio alle ore 21.15 su RAI 5 e su RAI Play (in replica su Rai5 l’8 gennaio alle ore 19.15), all’estero dal 6 gennaio (ore 20.00) sulla piattaforma Medici Tv e sui circuiti cinematografici italiani e internazionali in data da definire.
Agnese Di Clemente e Claudio Coviello debutteranno il 21 dicembre e torneranno in scena anche il 28; a Alice Mariani e Navrin Turnbull sono affidate le recite del 30 dicembre e del 3 gennaio; Martina Arduino e l’artista ospite Jacopo Tissi saluteranno il 2022 nella recita di fine anno, il 31 dicembre (ore 18), poi di nuovo in scena il 4 e il 7 gennaio; a Virna Toppi e Nicola Del Freo è affidata la recita del 5 gennaio e la serata conclusiva dell’11 gennaio. Accanto a Clara e a Drosselmeyer/Principe è davvero tutta la Compagnia ad essere impegnata in questa produzione, a partire dal Corpo di Ballo che splenderà nelle danze natalizie e soprattutto nei meravigliosi disegni coreografici dei celebri valzer: ventiquattro danzatrici e due soliste (Maria Celeste Losa con Gaia Andreanò, poi Alessandra Vassallo con Greta Giacon e Camilla Cerulli) nel valzer dei Fiocchi di Neve del primo atto accompagnate dal Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala diretto da Marco De Gaspari; dodici coppie nell’altrettanto celebre valzer dei Fiori nel secondo atto.
Tanti gli artisti che si alterneranno nei personaggi: il Dottore e la Signora Stahlbaum (Gabriele Corrado in alternanza con Massimo Garon e Beatrice Carbone, in alternanza con Francesca Podini); Luisa e Fritz (Vittoria Valerio e Mattia Semperboni, poi Camilla Cerulli e Domenico Di Cristo, Alessandra Vassallo e Rinaldo Venuti, Linda Giubelli e Eugenio Lepera); la Nonna e il Nonno (Matteo Gavazzi e Serena Sarnataro, Massimo Dalla Mora e Serena Colombi). Proseguendo nella linea drammaturgica di Nureyev, Clara li rivedrà, trasformati, come solisti delle danze del secondo atto, dalla danza spagnola, alla danza russa e danza araba (che prevede anche una coppia solista con Antonella Albano e Marco Agostino, poi Maria Celeste Losa e Gabriele Corrado, Alessandra Vassallo con Christian Fagetti). E ancora, la danza cinese (con Domenico Di Cristo, Federico Fresi, Rinaldo Venuti, poi Mattia Semperboni, Christian Fagetti - in alternanza con Saïd Ramos Ponce - e Andreas Lochmann, poi Valerio Lunadei, Saïd Ramos Ponce e Francesco Mascia), la Pastorale (Nicola Del Freo con Linda Giubelli e Agnese Di Clemente e poi con Vittoria Valerio e Gaia Andreanò; Alessandro Paoloni con Linda Giubelli e Alessia Auriemma e con Giordana Granata e Camilla Cerulli, poi Navrin Turnbull con Vittoria Valerio e Gaia Andreanò e con Marta Gerani e Agnese Di Clemente). E a impersonare il soldatino schiaccianoci (Valerio Lunadei, Alessandro Paoloni) e il re Topo (Gioacchino Starace, Samuele Berbenni). E infatti immancabile la battaglia tra topi e soldatini, che vedrà impegnati gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala diretta da Frédéric Olivieri, cosi come nelle danze delle celebrazioni del Natale .
La musica e la coreografia convergono verso i celebri valzer e nei passi a due, ricchi di tecnica, rigore, linee ed equilibri, e rivelano l’impostazione drammaturgica che Nureyev volle conferire a questo balletto: il sogno di Clara, il viaggio di una adolescente, tra ombre e luci. Accademismo ma anche verve, tecnica ed espressività teatrale che ben si addicono allo stile del Balletto scaligero, con il quale Nureyev aveva un legame speciale, tanto da destinare alla Scala la maggior parte delle riletture dei classici ed essere lui stesso tante volte in scena al Piermarini a interpretare Drosselmeyer, che si trasforma in uno splendente Principe.
Il balletto ha visto l’avvicendarsi di più protagonisti nel corso delle oltre centoventi recite, e di tanti allievi della Scuola di Ballo, tutti impegnati nella interpretazione di uno spettacolo corale in perfetto equilibrio tra tradizione e modernità. A Milano Nureyev ebbe come sua prima Clara Liliana Cosi ma anche Vera Colombo; nella stagione 1970/71 Carla Fracci, che sarebbe diventata la sua partner italiana prediletta; nella stagione 1979/80 Anna Razzi, senza dimenticare Merle Park (che volle alla Scala proprio nel 1977) e Evelyne Desutter che fu anche la sua ultima partner nelle riprese della stagione 1987-1988. Le ultime rappresentazioni dello Schiaccianoci di Nureyev risalgono appunto al dicembre 2006, come titolo di apertura della Stagione 2006/2007; nelle stagioni successive Lo Schiaccianoci è stato presentato nella versione firmata da Nacho Duato (in apertura della Stagione 2014/2015 e ripreso la stagione successiva), mentre in apertura della Stagione 2018-2019, con nuovo allestimento firmato da Margherita Palli, per la prima volta è stata rappresentata alla Scala la storica versione di George Balanchine.
In occasione del ritorno sulla scena della versione di Rudolf Nureyev è prevista l’esposizione nel Ridotto Palchi Arturo Toscanini del corpetto indossato da Nureyev nelle recite dello Schiaccianoci alla Scala e del costume di Carla Fracci nel ruolo di Clara, entrambi realizzati su figurini di Nicholas Georgiadis.
“Prima delle Prime - Balletto” LO SCHIACCIANOCI di Rudolf Nureyev RIDOTTO DEI PALCHI “A. TOSCANINI” Giovedì 15 dicembre 2022, ore 18 Elisa Guzzo Vaccarino Un sogno color della notte
Un sogno color della notte è il titolo emblematico di questo incontro: come ricorda la relatrice Elisa Guzzo Vaccarino “per Lo schiaccianoci Rudolf Nureyev guardava ai misteri di E.T.A. Hoffmann e non alla versione più soft di Alexandre Dumas. La sua lettura psicologico-cinematografica fa dello Schiaccianoci un “balletto di trasformazione”: dello zio/maestro di ballo/burattinaio/mago in Principe, di Clara da bambina in giovane donna, degli adulti in neri fantasmi mantellati e mascherati”. E su tutto la danza: “tocca ai ballerini dare organicità all’intrico di passi da eseguire, che non è riservato solo agli interpreti principali, ma vibra in tutte le variazioni, balli di carattere compresi”. Dalle danze dei bambini, in gioiosa attesa dei doni di Natale nel salone illuminato per la festa, alla battaglia notturna tra topi e soldatini, la musica e la coreografia convergono verso i celebri valzer - dal valzer dei Fiocchi di Neve nel primo atto al valzer dei Fiori nel secondo atto - e nei passi a due, ricchi di tecnica, rigore, linee ed equilibri, e rivelano l’impostazione drammaturgica che Nureyev volle conferire a questo balletto: il sogno di Clara, il viaggio di una adolescente, tra ombre e luci.
Storico e critico, Elisa Guzzo Vaccarino da decenni si occupa di balletto e danza per quotidiani, periodici internazionali, programmi di sala, volumi tematici su Béjart, Carlson, Kylián, Bausch, il tango, la videodanza, la danza futurista e quella globalizzata; ha curato la mostra “La danza delle Avanguardie” al MART di Rovereto; ha realizzato programmi radio e tv; ha insegnato Storia ed Estetica della Danza all’Università, in Italia e all’estero. Ha ideato il progetto Cubita, scambio coreografico Cuba-Italia. Lavora per ASAC- Biennale Danza di Venezia. Dopo "La Danza d’Arte, Balanchine, Cunningham, Forsythe" (2016, Audino) e "Eros e Danza” (2017, Gremese), “Cuba Danza” (Gremese), ha in uscita “Confini, Conflitti, Rotte. Geopolitica della danza” (Scalpendi).
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Credit foto
Foto 1 Valzer dei Fiori Marco Brescia , La Scala
Foto 2 Brescia e Amisano, La Scala
Foto 3 Prove in sala, Brescia e Amisano, La Scala
Foto 4, Rudolf Nureyev e Liliana Cosi, 1969, Erio Piccagliani