Dal 4 al 7 novembre per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana va in scena Don Juan, la nuova produzione, per la prima volta a Roma, della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, firmata dal coreografo svedese Johan Inger che vede in scena i sedici danzatori della compagnia di Reggio Emilia, fra le eccellenze della danza italiana di oggi.
Torna la danza all’Accademia Filarmonica Romana dopo le pause forzate causate dall’emergenza covid. Il primo, atteso, appuntamento di stagione è al Teatro Olimpico dal 4 al 7 novembre (ore 21, tranne il 7 ore 18) con Don Juan, la nuova produzione, per la prima volta a Roma, della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, firmata dal coreografo svedese Johan Inger ,che vede in scena i sedici danzatori della compagnia di Reggio Emilia, fra le eccellenze della danza italiana di oggi. La coreografia nasce dal desiderio di Inger di confrontarsi con Don Giovanni, mito paradigmatico antico e ancora contemporaneo. La commedia originale di Tirso de Molina, Molière, Bertold Brecht e l’opera teatrale di Suzanne Lilar sono solo alcune delle fonti d’ispirazione: Inger e il drammaturgo Gregor Acuña-Pohl hanno consultato venticinque testi ispirati al personaggio.
Nella coreografia troviamo tutti i personaggi della storia, da Donna Elvira a Donna Anna a Zerlina e Masetto. Il Don Juan può essere considerato un Kammerspiel, capace di sottolineare sfumature ed emozioni: e nel caso di questa creazione la danza diviene lente d’ingrandimento dei singoli caratteri, e svela in modo sottile ma evidente il mondo interiore degli uomini e delle donne in scena. Ancor più importante è la connessione con la contemporaneità, disegnando un mondo abitato da un personaggio che attraversa il percorso della propria solitudine senza sfuggire a quella superficialità che sembra caratterizzare i nostri giorni. E sullo sfondo si illuminano temi rilevanti, tra i quali la complessità del dialogo tra generi.
Inger interpreta in modo originale soprattutto Leporello e il Commendatore. Leporello non è più il servitore di Don Giovanni, ma rappresenta l’altro aspetto della sua persona mettendo in scena la dicotomia libertà / senso di colpa, esaltata dal disegno luci di Fabiana Piccioli. Attraverso una lettura innovativa psicoanalitica, viene riscritta la relazione di Don Giovanni con il Commendatore; quest’ultimo è sostituito dall’introduzione di una “Madre”. E Don Giovanni diviene un essere umano che probabilmente ha subìto il grande trauma dell’abbandono materno. Ed è quella la figura che incombe sul protagonista. In ogni incontro con l’altro il serial lover cerca la madre e per questo non può impegnarsi in nessuna relazione. Sulla partitura originale di Marc Álvarez, creata per l’occasione, e orchestrata da Manuel Busto, i 16 danzatori di Aterballetto raccontano il Don Juan in un atto unico, immersi in uno spazio scenico, curato da Curt Allen Wilmer, senza connotazioni definite dal punto di vista geografico o storico: un labirinto di strutture mosse a vista dai danzatori. Diversamente dai costumi che sono molto connotati, grazie all’invenzione visiva di Bregje van Balen.
Lo spettacolo si inserisce nell’ambito della rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo” sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2021 sullo Spettacolo dal Vivo.
Promo video: https://youtu.be/9wk5LZsqyEc
Crediti foto: foto 1) rdt ; foto 2 Celeste Lombardi ; foto 3 Beng Wanselius; foto 4 Marco Caselli (foto fornite Ufficio Stampa Filarmonica romana)
FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA / ATERBALLETTO DON JUAN TEATRO OLIMPICO da giovedì 4 a domenica 7 novembre (tutti i giorni ore 21, domenica ore 18)
Biglietti: da 23 a 34,50 euro; under 14 16 euro (tutti i prezzi sono comprensivi di prevendita). Botteghino del Teatro Olimpico: dal martedì alla domenica, ore 10 – 19, tel. 349 2378200, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Si raccomanda la prenotazione e l’acquisto on line su filarmonicaromana.org. L’ingresso in sala avverrà rispettando le disposizioni anti Covid.
Johan Inger. Lo svedese Johan Inger (Stoccolma, 1967) è entrato a far parte del Nederlands Dans Theater 1 nel 1990 ed è stato un ballerino di alto profilo della compagnia fino al 2002. Il suo debutto come coreografo (1995), sempre per il Nederlands Dans Theater, è stato sin da subito promettente con un riconoscimento immediato: per i suoi balletti Dream Play e Walking Mad ha ricevuto nell'ottobre 2001 il Lucas Hoving Production Award. Walking Mad ha ricevuto in seguito anche il Premio Danza & Danza 2005. Johan ha lasciato il Nederlands Dans Theater per assumere la direzione artistica del Cullberg Ballet di Stoccolma nel 2003, dove ha creato numerose opere. Dal 2008, Johan lavora come coreografo freelance e crea per molte compagnie in tutto il mondo come GoteborgsOperan, Ballet Basel, Swedish National Ballet, Compañía Nacional de Danza, Aterballetto, Lyon Opera Ballet, Les Ballets de Monte Carlo e naturalmente Nederlands Dans Theater, ricoprendo il ruolo di coreografo associato dal 2009 al 2016. Tra il 2016 e il 2020, Johan ha coreografato (tra l'altro) le proprie versioni dei brani narrativi Petrushka, e come serate complete Carmen e Peer Gynt. Nel 2016 è stato premiato con il Premio Benois de la Danse per la sua Carmen (CND- Madrid), con il pezzo One on One (NDT2) e con il premio Danza & Danza per il suo pezzo Bliss (Aterballetto). Di Inger Aterballetto ha in repertorio Rain Dogs, Birdland e Bliss che insieme compongono la serata Golden Days.
La FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA nasce nel 2003 con soci fondatori la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Reggio Emilia, svolgendo la sua attività principale di produzione e distribuzione di spettacoli di danza con il marchio ATERBALLETTO, la principale compagnia in Italia e la prima realtà stabile al di fuori delle Fondazioni Liriche. Nata nel 1977 come Compagnia di Balletto dei Teatri dell’Emilia - Romagna, dal 1979 ha assunto la denominazione di Aterballetto. Grazie ai suoi danzatori solisti in grado di affrontare tutti gli stili, Aterballetto nel corso della sua storia ha goduto di ampi riconoscimenti sia in Italia sia all’estero. Accanto alla sua attività principale di produzione e distribuzione di spettacoli di danza – sviluppata con il marchio Aterballetto – la Fondazione Nazionale della Danza si sta aprendo a una rinnovata dinamica progettuale. Sul piano artistico, alle produzioni con alcuni tra i coreografi più importanti del panorama internazionale si affianca l’attenzione per stili differenti e giovani generazioni. Inoltre la Fondazione intende stimolare in Italia la diffusione di una cultura della danza a 360°, e per questo produce in partnership con enti pubblici o privati, provenienti da orizzonti disciplinari diversi e senza trascurare la vocazione sociale e formativa. Site-specific, produzioni su commissione, spettacoli dedicati al mondo della fragilità o ai bambini, vr experience contribuiscono al nuovo repertorio in costruzione.