REF e il traguardo dei 40 anni. Opening edizione 2025 con Afanador di Marcos Morau con il Ballet Nacional de Espana

Nel segno del dialogo culturale tra Italia e Spagna - quest'anno ricorrono 160 anni dei rapporti diplomatici tra i due paesi-  grande opening  della  quarantesima edizione del Romaeuropa Festival   diretto da Fabrizio Grifasi. Per  il secondo anno il Teatro Costanzi, grazie alla co-realizzazione con il Teatro dell’Opera di Roma, sarà lo scenario di apertura del Festival , 4 e 5 settembre,  con lo spettacolo Afanador,  a firma Marcos  Morau, con  il  Ballet Nacional de España diretto da Rubén Olmo.  Presentato lo spettacolo di apertura , e festeggiati i 40 anni di REF, presso la residenza  dell'Ambasciata di Spagna a Roma.  Il Festival Romaeuropafestival prosegue con i suoi spettacoli fino al 16 novembre.

 

Un  traguardo tutto da festeggiare, i 40 anni di REF,  e  un grande spettacolo in prima nazionale   dal sapore spagnolo in apertura del Festival.   Per  l’occasione, infatti,  il coreografo tra i più acclamati del momento,  Marcos Morau, porta in scena in prima nazionale - con il supporto dell’Ambasciata di Spagna, dell’Istituto Cervantes e di Banca Ifis - Afanador, spettacolo ispirato al leggendario fotografo colombiano Ruvén Afanador, noto per il suo stile unico, capace di trasformare la moda, il ritratto e la danza in visioni oniriche e surreali. Famosissimi i suoi ritratti di grandi stelle del flamenco come Israel Galván, Matilde Coral, Eva Yerbabuena, José Antonio e lo stesso Rubén Olmo, che hanno ridefinito l’immaginario della tradizione andalusa, svelandone una bellezza mistica e fuori dal tempo.

"Questa mia  opera- ha spiegato il coreografo Morau, che prima di essere coreografo è stato fotografo - è un gioco di trasmissione. In campo ci sono la Spagna e il flamenco, e uno sguardo da bambino  che cattura le visioni.  Qui l'arte svolge una funzione di comunità in un mondo che tende alla separazione. Quando ho iniziato ad allestire questo spettacolo, ispirato e affascinato dai libri di Afanador “Ángel Gitano” e “Mil Besos”, sapevo che non sarebbe stato un semplice tentativo di imitare la bellezza in essi contenuta poiché le magistrali sessioni fotografiche dell’artista in Andalusia sono irripetibili. Sarebbe impossibile ricreare quell'alchimia tra il fotografo e i personaggi di grande carisma che ha ritratto. “Afanador” osserva il flamenco attraverso una lente deformante, una lente fatta di sogni, desideri e ricordi. Il suo sguardo surrealista è molto simile allo sguardo sul mondo che si è sviluppato nel lavoro di questi anni con la mia compagnia, La Veronal: uno sguardo che cerca di non rappresentare il mondo esistente, ma di inventarne di nuovi». 

In scena , il 4 e 5 settembre,    33 danzatori del Balletto e 9 musicisti,  la drammaturgia di Roberto Fratini, le musiche originali di Juan Cristóbal Saavedra e gli interventi sonori di Maria Arnal.  Sul palcoscenico una catena di metafore, immagini surreali, iconografia flamenca e riferimenti alla tradizione spagnola per dare vita  a un’opera enigmatica che tiene insieme tradizione e avanguardia, danza, fotografia e musica.  

 40 anni di storia del REF , sperimentazione  e passione 

Nel corso dell'affollata conferenza  nei giardini di Palazzo Montorio,  alla quale hanno partecipato  S.E. Miguel Fernàndez-Palacios M. – Ambasciatore di Spagna in Italia, Guido Fabiani – Presidente Fondazione Romaeuropa, Monique Veaute – Vicepresidente Vicario Fondazione Romaeuropa, Francesco Giambrone – Sovrintendente Teatro dell’Opera di Roma, Silvia Scozzese – Vicesindaco di Roma Capitale, Lorenzo Tagliavanti – Presidente Camera di Commercio di Roma, Simona Renata Baldassarre – Assessore Cultura, Pari Opportunità, Politiche Giovanili della Famiglia, Servizio Civile della Regione Lazio, Fabrizio Grifasi – Direttore Generale e Artistico Fondazione Romaeuropa, Marcos Morau – Coreografo,  è stato sottolineato  fortemente  sia il dialogo  Italia e Spagna  " popoli e paesi fratelli",  e il ruolo chiave della cultura   in questo legame, sia  il traguardo raggiunto dal RomaeuropaFestival , nato  nel 1986 come una grande " utopia" che negli anni si è confermata  una realtà dinamica  pronta a portare    ancora avanti   i valori di lib ertà, ricerca, incontro tra le arti, scoperta di nuovi linguaggi,  incontro e scambio tra generazioni, porte aperte all'Europa e al mondo intero. 

"Felice e onorato- le parole dell'ambasciatore di Spagna Miguel Fernandez-Palacios-  nell'accogliere a Roma, grazie a RomaeuropaFestival il  Ballet Nacional de Espana che è   per noi  una importante istituzione culturale  che   che rappresenta la nostra tradizione  affacciandosi alla contemporaneità". " I quaranta anni d REF sono  un traguardo importante - ha detto il presidente di REF  Guido Fabiani- un lavoro supportato dalle istituzioni e  imprese e strutture culturali. Un lavoro di squadra che ha visto la partecipazione di molti giovani. "

"Mai avrei pensato che REF potesse avere una vita così lunga- è intervenuta Monique  Veaute,  vicepresidente vicario Fondazione RomaEuropa. REF è stato il frutto di tanto entusiasmo,  e di tante battaglie, il primo nucleo si è formato a Villa Medici  e poi il progetto è cresciuto e si e sviluppato grazie anche alle competenze  e appoggio di molti protagonisti della cultura italiana. "

"Auguro buon compleanno  a REF- le parole di Francesco Giambrone, sovrintendente  Teatro dell'Opera di Roma- una realtà che esprime   40 anni di storia del nostro paese e dello spettacolo.  Il successo del Festival  è un invito a non cedere mai alla mediocrità e a tenere sempre l'asticella alta. Un augurio anche ai 160 anni di rapporti diplomatici Italia Spagna. E' bello anche condividere i luoghi della cultura come avverrà  nei giorni prossimi."

"REF è da sempre un luogo di incontri  culturali  e di libertà che ha bisogno di luoghi e di stimoli per esprimersi- ha detto la vice sindaca di Roma Capitale  Silvia Scozzese, mentre  Lorenzo Tagliavanti, Camera Commercio Roma, ha evidenziato la forte vocazione internazionale di Roma  e lo spirito  internazionale del Festival, che ha Europa nel suo nome de è capace di aprirsi al mondo. " REF è un dialogo universale,  un laboratorio di linguaggi contemporanei a Roma , regina del passato e del futuro- il commento di  Simona Baldassarre, Regione Lazio. 

Infine  il messaggio di Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati, nel quale ha annunciato che consegnerà agli organizzatori di REF il riconoscimento della Medaglia della Camera dei Deputati per la visione che, anno dopo anno, continua a rendere il Festival un punto di riferimento nazionale e internazionale.

 Il programma  REF 2025

" Curiosità, ascolto,  apertura al nuovo,  rischiare,  stare insieme.. sono  alcuni dei  principi  alla base di Romaruropa Festival che riconosce come veri protagonisti i tanti artisti che hanno partecipato negli anni e il pubblico  di genere diverso e di diversa generazione". Con queste parole il direttore artistico  Fabrizio Grifasi  ha illustrato il ricco programma del Festival  2025, un vero viaggio tra le arti (musica, danza, teatro, arti digitali e creazioni per l'infanzia) , che prevede  110 spettacoli per 250 repliche, 700 artisti e  numerose e prestigiose sedii della Capitale. 

Il programma della prima settimana  del Romaeuropa Festival prosegue all’insegna della danza internazionale e del dialogo tra generazioni. Se l’8 e il 9 settembre al Teatro India, in co-realizzazione con Short Theatre, Anne Teresa De Keersmaeker presenta in prima nazionale A little bit of the moon, lavoro al confine tra danza e teatro costruito insieme al regista, autore e artista visivo libanese Rabih Mroué, il 9 e il 10 settembre l’Auditorium Conciliazione ospita la Dresden Frankfurt Dance Company con un double bill (nell’ambito dei percorsi costruiti con Dance Reflections by Van Cleef & Arpels) che lega passato e presente della compagnia.

A inaugurare la serata è l’ultima coreografia destinata al palcoscenico firmata da William Forsythe, figura cardine della danza contemporanea, che ha guidato dal 1984 al 2004 il Ballett Frankfurt e, dal 2005 al 2015, The Forsythe Company, poi ribattezzata Dresden Frankfurt Dance Company. In questa nuova creazione basata sull’improvvisazione («È il mio modo di dire addio» ha affermato il coreografo), Forsythe costruisce una cornice chiara e rigorosa all’interno della quale lascia emergere combinazioni imprevedibili, invitando i danzatori a spingersi fino all’estremo delle proprie possibilità e il pubblico a seguire questa esplorazione come un organismo vivo, in continuo mutamento.

Il testimone passa quindi al coreografo e danzatore greco Ioannis Mandafounis, formatosi proprio all’interno della Forsythe Company e oggi direttore della Dresden Frankfurt Dance Company. Con Lisa, propone un esperimento di “coreografia dal vivo” in cui i danzatori prendono possesso spontaneamente del palcoscenico, guidati dalle musiche di Gabriel Fauré e dalle parole del poeta e saggista Osip Mandel'štam. Tra eredità e innovazione, la compagnia intreccia la visione storica di Forsythe con le più radicali sperimentazioni contemporanee, offrendo al pubblico un ritratto unico della danza come arte in continua trasformazione.

Tutto il programma  del Romaeuropafestival 2025 è su romaeuropa.net

Ester Ippolito

OPENING ROMAEUROPA FESTIVAL 2025 CON TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

4 e 5 settembre Teatro dell’Opera di Roma – Teatro Costanzi

Ballet Nacional de España

presenta Afanador di Marcos Morau

Progetto speciale Nell'ambito dei 160 anni delle relazioni diplomatiche Italia - Spagna con il sostegno al REF di Ambasciata di Spagna, Instituto Cervantes e Banca Ifis

Stampa