Nel segno del dialogo culturale tra Italia e Spagna - quest'anno ricorrono 160 anni dei rapporti diplomatici tra i due paesi- grande opening della quarantesima edizione del Romaeuropa Festival diretto da Fabrizio Grifasi. Per il secondo anno il Teatro Costanzi, grazie alla co-realizzazione con il Teatro dell’Opera di Roma, sarà lo scenario di apertura del Festival , 4 e 5 settembre, con lo spettacolo Afanador, a firma Marcos Morau, con il Ballet Nacional de España diretto da Rubén Olmo. Presentato lo spettacolo di apertura , e festeggiati i 40 anni di REF, presso la residenza dell'Ambasciata di Spagna a Roma. Il Festival Romaeuropafestival prosegue con i suoi spettacoli fino al 16 novembre.
Un traguardo tutto da festeggiare, i 40 anni di REF, e un grande spettacolo in prima nazionale dal sapore spagnolo in apertura del Festival. Per l’occasione, infatti, il coreografo tra i più acclamati del momento, Marcos Morau, porta in scena in prima nazionale - con il supporto dell’Ambasciata di Spagna, dell’Istituto Cervantes e di Banca Ifis - Afanador, spettacolo ispirato al leggendario fotografo colombiano Ruvén Afanador, noto per il suo stile unico, capace di trasformare la moda, il ritratto e la danza in visioni oniriche e surreali. Famosissimi i suoi ritratti di grandi stelle del flamenco come Israel Galván, Matilde Coral, Eva Yerbabuena, José Antonio e lo stesso Rubén Olmo, che hanno ridefinito l’immaginario della tradizione andalusa, svelandone una bellezza mistica e fuori dal tempo.
"Questa mia opera- ha spiegato il coreografo Morau, che prima di essere coreografo è stato fotografo - è un gioco di trasmissione. In campo ci sono la Spagna e il flamenco, e uno sguardo da bambino che cattura le visioni. Qui l'arte svolge una funzione di comunità in un mondo che tende alla separazione. Quando ho iniziato ad allestire questo spettacolo, ispirato e affascinato dai libri di Afanador “Ángel Gitano” e “Mil Besos”, sapevo che non sarebbe stato un semplice tentativo di imitare la bellezza in essi contenuta poiché le magistrali sessioni fotografiche dell’artista in Andalusia sono irripetibili. Sarebbe impossibile ricreare quell'alchimia tra il fotografo e i personaggi di grande carisma che ha ritratto. “Afanador” osserva il flamenco attraverso una lente deformante, una lente fatta di sogni, desideri e ricordi. Il suo sguardo surrealista è molto simile allo sguardo sul mondo che si è sviluppato nel lavoro di questi anni con la mia compagnia, La Veronal: uno sguardo che cerca di non rappresentare il mondo esistente, ma di inventarne di nuovi».
In scena , il 4 e 5 settembre, 33 danzatori del Balletto e 9 musicisti, la drammaturgia di Roberto Fratini, le musiche originali di Juan Cristóbal Saavedra e gli interventi sonori di Maria Arnal. Sul palcoscenico una catena di metafore, immagini surreali, iconografia flamenca e riferimenti alla tradizione spagnola per dare vita a un’opera enigmatica che tiene insieme tradizione e avanguardia, danza, fotografia e musica.
40 anni di storia del REF , sperimentazione e passione
Nel corso dell'affollata conferenza nei giardini di Palazzo Montorio, alla quale hanno partecipato S.E. Miguel Fernàndez-Palacios M. – Ambasciatore di Spagna in Italia, Guido Fabiani – Presidente Fondazione Romaeuropa, Monique Veaute – Vicepresidente Vicario Fondazione Romaeuropa, Francesco Giambrone – Sovrintendente Teatro dell’Opera di Roma, Silvia Scozzese – Vicesindaco di Roma Capitale, Lorenzo Tagliavanti – Presidente Camera di Commercio di Roma, Simona Renata Baldassarre – Assessore Cultura, Pari Opportunità, Politiche Giovanili della Famiglia, Servizio Civile della Regione Lazio, Fabrizio Grifasi – Direttore Generale e Artistico Fondazione Romaeuropa, Marcos Morau – Coreografo, è stato sottolineato fortemente sia il dialogo Italia e Spagna " popoli e paesi fratelli", e il ruolo chiave della cultura in questo legame, sia il traguardo raggiunto dal RomaeuropaFestival , nato nel 1986 come una grande " utopia" che negli anni si è confermata una realtà dinamica pronta a portare ancora avanti i valori di lib ertà, ricerca, incontro tra le arti, scoperta di nuovi linguaggi, incontro e scambio tra generazioni, porte aperte all'Europa e al mondo intero.
"Felice e onorato- le parole dell'ambasciatore di Spagna Miguel Fernandez-Palacios- nell'accogliere a Roma, grazie a RomaeuropaFestival il Ballet Nacional de Espana che è per noi una importante istituzione culturale che che rappresenta la nostra tradizione affacciandosi alla contemporaneità". " I quaranta anni d REF sono un traguardo importante - ha detto il presidente di REF Guido Fabiani- un lavoro supportato dalle istituzioni e imprese e strutture culturali. Un lavoro di squadra che ha visto la partecipazione di molti giovani. "
"Mai avrei pensato che REF potesse avere una vita così lunga- è intervenuta Monique Veaute, vicepresidente vicario Fondazione RomaEuropa. REF è stato il frutto di tanto entusiasmo, e di tante battaglie, il primo nucleo si è formato a Villa Medici e poi il progetto è cresciuto e si e sviluppato grazie anche alle competenze e appoggio di molti protagonisti della cultura italiana. "
"Auguro buon compleanno a REF- le parole di Francesco Giambrone, sovrintendente Teatro dell'Opera di Roma- una realtà che esprime 40 anni di storia del nostro paese e dello spettacolo. Il successo del Festival è un invito a non cedere mai alla mediocrità e a tenere sempre l'asticella alta. Un augurio anche ai 160 anni di rapporti diplomatici Italia Spagna. E' bello anche condividere i luoghi della cultura come avverrà nei giorni prossimi."
"REF è da sempre un luogo di incontri culturali e di libertà che ha bisogno di luoghi e di stimoli per esprimersi- ha detto la vice sindaca di Roma Capitale Silvia Scozzese, mentre Lorenzo Tagliavanti, Camera Commercio Roma, ha evidenziato la forte vocazione internazionale di Roma e lo spirito internazionale del Festival, che ha Europa nel suo nome de è capace di aprirsi al mondo. " REF è un dialogo universale, un laboratorio di linguaggi contemporanei a Roma , regina del passato e del futuro- il commento di Simona Baldassarre, Regione Lazio.
Infine il messaggio di Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati, nel quale ha annunciato che consegnerà agli organizzatori di REF il riconoscimento della Medaglia della Camera dei Deputati per la visione che, anno dopo anno, continua a rendere il Festival un punto di riferimento nazionale e internazionale.
Il programma REF 2025
" Curiosità, ascolto, apertura al nuovo, rischiare, stare insieme.. sono alcuni dei principi alla base di Romaruropa Festival che riconosce come veri protagonisti i tanti artisti che hanno partecipato negli anni e il pubblico di genere diverso e di diversa generazione". Con queste parole il direttore artistico Fabrizio Grifasi ha illustrato il ricco programma del Festival 2025, un vero viaggio tra le arti (musica, danza, teatro, arti digitali e creazioni per l'infanzia) , che prevede 110 spettacoli per 250 repliche, 700 artisti e numerose e prestigiose sedii della Capitale.
Il programma della prima settimana del Romaeuropa Festival prosegue all’insegna della danza internazionale e del dialogo tra generazioni. Se l’8 e il 9 settembre al Teatro India, in co-realizzazione con Short Theatre, Anne Teresa De Keersmaeker presenta in prima nazionale A little bit of the moon, lavoro al confine tra danza e teatro costruito insieme al regista, autore e artista visivo libanese Rabih Mroué, il 9 e il 10 settembre l’Auditorium Conciliazione ospita la Dresden Frankfurt Dance Company con un double bill (nell’ambito dei percorsi costruiti con Dance Reflections by Van Cleef & Arpels) che lega passato e presente della compagnia.
A inaugurare la serata è l’ultima coreografia destinata al palcoscenico firmata da William Forsythe, figura cardine della danza contemporanea, che ha guidato dal 1984 al 2004 il Ballett Frankfurt e, dal 2005 al 2015, The Forsythe Company, poi ribattezzata Dresden Frankfurt Dance Company. In questa nuova creazione basata sull’improvvisazione («È il mio modo di dire addio» ha affermato il coreografo), Forsythe costruisce una cornice chiara e rigorosa all’interno della quale lascia emergere combinazioni imprevedibili, invitando i danzatori a spingersi fino all’estremo delle proprie possibilità e il pubblico a seguire questa esplorazione come un organismo vivo, in continuo mutamento.
Il testimone passa quindi al coreografo e danzatore greco Ioannis Mandafounis, formatosi proprio all’interno della Forsythe Company e oggi direttore della Dresden Frankfurt Dance Company. Con Lisa, propone un esperimento di “coreografia dal vivo” in cui i danzatori prendono possesso spontaneamente del palcoscenico, guidati dalle musiche di Gabriel Fauré e dalle parole del poeta e saggista Osip Mandel'štam. Tra eredità e innovazione, la compagnia intreccia la visione storica di Forsythe con le più radicali sperimentazioni contemporanee, offrendo al pubblico un ritratto unico della danza come arte in continua trasformazione.
Tutto il programma del Romaeuropafestival 2025 è su romaeuropa.net
Ester Ippolito
OPENING ROMAEUROPA FESTIVAL 2025 CON TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
4 e 5 settembre Teatro dell’Opera di Roma – Teatro Costanzi
Ballet Nacional de España
presenta Afanador di Marcos Morau
Progetto speciale Nell'ambito dei 160 anni delle relazioni diplomatiche Italia - Spagna con il sostegno al REF di Ambasciata di Spagna, Instituto Cervantes e Banca Ifis