Il cuore pulsante del Portogallo, dove ogni regione ha le sue danze

Tradizioni radicate, atmosfere nostalgiche e un po’ romantiche: è il Portogallo, estrema punta occidentale dell’Europa affacciata sul grande e misterioso oceano, paese ricco di folclore, oltre che di belle città e paesaggi. E’ la culla del Fado, quel particolarissimo genere musicale cantato che esiste solo qui, ma non tutti sanno che c’è anche un modo per ballarlo, il Fado Batido, e che il Portogallo è patria di numerosissime danze popolari molto vivaci, dal Fandango al Corridinho, dal Vira ai Pauliteiros de Miranda

di Livia Rocco

Una grande varietà di danze contraddistingue il Portogallo: i balli cambiano di regione in regione dando vita a uno straordinario e coinvolgente patrimonio folclorico.

Il ballo più noto è forse il Fandango, diffuso soprattutto nel  Ribatejo - al centro del paese - oltre che in Spagna, dove in alcune regioni come l’Andalusia si è unito al Flamenco, ed è infatti da molti considerato una delle numerose forme (palos) di flamenco.

Ma anche il Fandango possiede, a sua volta, tantissime varianti. Nel folclore portoghese, il ballo alterna momenti di  duetto con esibizioni alternate di ognuno dei due ballerini. I movimenti ritmati accompagnati dalle nacchere ne fanno una danza tipicamente latina e passionale, anche se in origine era associata al compimento di opere di lavoro collettivo, e offerta come ricompensa ai volontari, accompagnata da banchetti con cibo in abbondanza. Il fandango ha sempre caratterizzato momenti di festeggiamento ed aggregazione, specie nelle comunità “caiçaras” (abitanti del litorale), come ad esempio battesimi, matrimoni e soprattutto il carnevale.

Considerando le caratteristiche di questa danza, l'espressione "fandango" è stata utilizzata come sinonimo di trambusto, tumulto o anche come esibizione di maestria.

Ogni regione ha le sue danze…e il cerchio non si chiude mai!

Nell’Algarve, a sud, troviamo il Corridinho, una ballo per coppie la cui presenza si estende fino alla zona dell’ Estremadura (da non confondere con l’Estremadura spagnola, oltre il confine). Anche la regione del Minho, e in particolare dell’alto Minho, è ricca di danze tradizionali come il Vira, la travolgente Cana Verde e il Malhão della costa occidentale: questi balli, eseguiti in cerchio o con rapidi movimenti rotatori delle coppie, si riconoscono a prima vista per i costumi ricchi di colori e gli accessori indossati dalle donne. Molto vivace anche la Chula, con i suoi caratteristici passi avanti e indietro, diffusa in tutto il nord e il centro del paese.

Una danza molto particolare è quella eseguita dai Pauliteiros de Miranda, un gruppo di uomini che ballano ai ritmi tradizionali della Terra de Miranda, nel nordest del Portogallo, e precisamente nella regione di Tras-os-Montes, antica provincia portoghese. Il nome pauliteiro deriva da paulito e la danza guerriera dei bastoni rievoca momenti della storia locale. Un gruppo di uomini vestiti con costumi tipici si sfidano in un faccia a faccia brandendo i paus, corti bastoni simili a mazze. Il suono provocato da questi strumenti contribuisce a dare ritmo alla danza, nella quale la figura femminile non è contemplata ed il cui simbolo è la Capa de Honra (mantello d’onore).

Esiste anche il Fado Batido, con le sue tante variazioni coreografiche! Si può vedere eseguito da ballerini professionisti ma anche da gruppi di musica tradizionale portoghese. In alcuni casi è una variante dello scottish, danza di coppia molto diffusa, caratterizzata dalla combinazione tra spostamenti laterali e rotazioni. Si forma un cerchio di coppie, in cui i danzatori alternano diverse figure, battendo le mani al centro del cerchio, scambiandosi la compagna oppure facendo un mezzo giro.  

Non mancano le occasioni per partecipare alle danze portoghesi, grazie a una vasta scelta di feste durante tutto l’anno. Tra le più famose a Lisbona sono la Festa di san’Antonio e la Festas de Lisboa. Oppure si può assistere alle numerose rassegne dedicate alla musica e alla danza, come il Boom festival a Idanha-a-Nova, il festival Folkfaro nella città di Faro e l’Eme festival di Lisbona.

“Il luogo dove finisce la terra e comincia il mare”

Ci piace cominciare il viaggio – virtuale o reale – da Cabo da Roca, il punto più occidentale d’Europa e uno dei luoghi più selvaggi e affascinanti del Portogallo: una falesia a picco sull’Atlantico alta 140 metri. “Il luogo dove finisce la terra e comincia il mare”: così lo definisce Camões, il più grande poeta portoghese. I lusitani venivano ad adorare la Luna su questo tratto di costa frastagliata ricoperta di verde e battuta da un vento impetuoso; non a caso la vicina e bellissima spiaggia di Guincho – sulla costa di Estoril, a 5 km da Cascais – è una delle preferite da chi pratica surf, windsurf e kitesurf. Lisbona non è lontana, e la capitale merita sicuramente una visita approfondita, soprattutto per assaporare un’atmosfera unica, diversa da quella di ogni altra città europea; un fiume, il Tago, tanto grande da sembrare già il mare che lambisce il limite estremo della città; gli uomini che giocano tranquillamente a carte tra piazzette e vicoli dell’Alfama, il quartiere più antico, con i suoi panorami sui tetti rossi dalle terrazze intorno al Castello e suoi locali tradizionali dove si mangia ascoltando i cantanti di fado; i piccoli tram sulle stradine in salita, la funicolare che porta al Bairro Alto, altro quartiere cartteristico e centrale di Lisbona. Sono alcune delle particolarità di una città che non manca di grandi strade eleganti come la Rua Augusta nel quartiere Baixa, di angoli piacevoli come lo Chiado, il quartiere dei poeti, degli intellettuali, dei teatri, né di monumenti importanti come la cattedrale, il grandioso monastero Jeronimos nel tipico stile ‘manuelino’ e la famosa Torre di Belem, entrambi Patrimonio dell’umanità.

Ma Lisbona non è certo l’unica città interessante del Portogallo. Non molto distante c’è un sorprendente gioiello incastonato tra verdi colline: è la cittadina di Sintra, con i suoi preziosi palazzi e castelli. Da vedere, tra le tante, anche Coimbra, arroccata sull’altura dove un tempo si trovava l’antica fortezza araba; Oporto (o semplicemente Porto), importante anche per la produzione del rinomato vino; seconda per numero di abitanti, Porto, come Lisbona, è affacciata sull’Atlantico e bagnata da un fiume, il Douro, con un lungofiume che oggi è una delle zone più suggestive della città. Nella valle del Douro c’è anche Lamego, che ospita tra l’altro il maestoso Santuario de Nossa Senhora dos Remedios, famoso per la spettacolare scalinata barocca a doppia rampa rivestita di azulejos. Luoghi di storia, di arte, di musica, dove il respiro dell’oceano arriva ovunque.

(foto 9 e 11 di Livia Rocco)

(www.turismoportogallo.it)

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