Danza, scrivi e visita Danzainfiera: "Come in un sogno", primo classificato

Dall'iniziativa di  Ballare Viaggiando "Danza, scrivi e visita Danzainfiera", realizzata in collaborazione con Danzainfiera (Firenze, 26 febbraio - 1 marzo 2015), “Come in un sogno”, di Francesca Lissa, Lido di Venezia. L’emozione della prima audizione e i sogni che si realizzano…All'autrice è stato destinato come omaggio  il libro di Enzo Conte "Salseando y bailando", ed.  Gremese, un  viaggio alla scoperta del pianeta Salsa, attraverso le danze afro-latino-caraibiche nelle loro differenti correnti stilistiche

Come in un sogno

Ricordo ancora la mia indimenticabile audizione. Ero giovane, avevo poco più di diciotto anni. Era un sabato mattina, Treviso, Teatro Comunale, audizione per la nuova compagnia di danza contemporanea: “Nordest Balletto”. Eravamo tantissimi, emozionati ed impauriti con appeso al petto e schiena il nostro numero per la selezione, il mio era il 32. Era l’occasione che aspettavo da sempre per la quale mi ero preparata con tanto impegno, fatica e sudore. Ci misero in centro ad eseguire una serie di sequenze di danza classica molto semplici, poi una sequenza coreografica di stile contemporaneo. Sceglievano in continuazione esclamando: “tu numero 10 a destra del palcoscenico e tu numero 32 a sinistra” e così di seguito. Ero in confusione, non capivo se a destra erano i prescelti e sinistra gli eliminati oppure il contrario.

Continuavano le selezioni divisi in gruppi ed io incrociavo le dita, speravo e pregavo Dio mi desse la forza di avere concentrazione malgrado la mia emotività e sensibilità. Dopo lunghe ore la verità venne a galla,  a sinistra erano i prescelti!!!! Ed il mio numero 32 iniziava a portarmi davvero fortuna!!!! Continuarono le selezioni, ora eravamo rimasti veramente in pochi, la metà rispetto all’inizio. Ci chiesero di eseguire la nostra coreografia, un assolo appositamente richiesto dal regolamento e preparato per l’audizione dalla mia insegnante di danza.  Lo stile ovviamente era di danza contemporanea, la musica strumentale.  Il mio costume di scena era una meravigliosa tuta intera di cotone bianca fatta fare appositamente su misura da una sarta professionale per l’occasione. Una volta svolti tutti gli assoli, finalmente terminò l’audizione, ci potemmo riposare con una pausa che però si tramutò in eterna e in un’angoscia infinita perché dovevamo aspettare il verdetto finale. Dopo lunghi ed infiniti minuti d’attesa arriva la decisione finale. Avevo superato l’audizione!!!!!! Il premio era uno stage di formazione professionale nelle discipline della danza classica e contemporanea della durata di due settimane, durante il quale eravamo messi sotto “osservazione” ed “esame” dai coreografi che esprimevano la loro votazione ogni giorno con una graduatoria.

Alla fine dello stage chi aveva più punti, ovviamente ottenuti con l’impegno e la tecnica nelle lezioni, avrebbe passato questo ultimo ostacolo e finalmente sarebbe entrato a far parte della nuova compagnia di danza. La compagnia sarebbe stata composta da 8 danzatrici e 4 danzatori per un totale di 12 membri e avrebbe lavorato nel triveneto.                                                                                                                     Inizia Lo stage, un giorno dedicato alla danza classica e l’altro alla danza contemporanea. Passarono i giorni e la fatica con la stanchezza iniziavano a farsi sentire ogni giorno sempre di più. Terminò lo stage e ci chiesero di aspettare, ancora!!! L’attesa si fece pesante e la tensione iniziò a salire. Scendemmo le scale, sembravano eterne e non finire mai, di fronte un foglio appeso in una bacheca. Erano segnati 12 nomi, misi il dito sopra il foglio e scesi lentamente per cercare il mio nome, il mio sogno era ad un passo dall’essere realizzato oppure da riporre ancora in un cassetto.

Lo trovai: Francesca Lissa. Non ci credevo!!!!! Era un sogno, avevo le lacrime agli occhi, il cuore mi batteva fortissimo e le gambe mi tremavano per l’emozione. Mi misi a piangere per la gioia, a saltare felicissima perché si stava realmente esaudendo il mio sogno, quello per cui ho faticato tanto si stava realizzando davvero. Ricordo che la prima telefonata che feci, fu alla mia mamma, la voce mi tremava e non riuscivo a parlare. Il mio sogno si era realizzato, finalmente tutta la mia costanza, fatica e dedizione per la danza era stata premiata, ogni sacrificio ripagato. Potevo chiamarmi “danzatrice”, “ballerina” del mio stesso sogno di bambina.                                                                                                                                               La La danza, la mia linfa vitale, la mia pace interiore e tutta la mia vita, oggi che sono un’insegnante e coreografa,  come ieri che ho iniziato a danzare per la prima volta, avevo appena 7 anni. L’amore e la passione sempre vivi nel mio cuore e nella mia mente. Sono innamorata della danza perché ogni giorno mi riempie il cuore di infinita gioia e mi permette di esprimermi attraverso le mie emozioni. Danzare per me è come volare, libertà allo stato puro. La danza mi conquista e coinvolge sempre.

La DANZA, amore e la vita stessa.

 

Francesca Lissa

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