A CENTINAIO DELEGA AL TURISMO, MINISTERO MADE IN ITALY

Addio alla sinergia cultura -turismo. Passato il 2 luglio il decreto tanto atteso che trasferisce la delega del turismo dal Ministero   dei Beni Culturali al Ministero delle politiche agricole nella persona di Gian Marco Centinaio, leghista, come  già annunciato più volte in base ad accordi politici  presi .

"Il decreto – si legge nel comunicato di Palazzo Ghigi- trasferisce al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali le funzioni esercitate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in materia di turismo, prevedendo, al contempo, il conseguente cambio delle denominazioni dei due Ministeri, il trasferimento delle risorse umane, strumentali e finanziarie e le necessarie modifiche normative riguardanti gli enti vigilati”. Grande entusiasmo nelle parole di Centinaio, che ha conoscenza ed esperienza del settore tour  operating e agenziale, pronto a un grande lavoro sotto l'egida delle risorse  made in Italy. Nel suo programma abusivismo, revisione della classificazione alberghiero, dialogo e concertazione con le associazioni di categoria, crescita dell'impatto turistico sul PIL.    Le associazioni di categoria plaudono al nuovo rappresentante confidando nella sua esperienza operativa nel mondo del turismo. Come afferma il Presidente di Federturismo Confindustria Gianfranco Battisti grande soddisfazione per l’aver affidato la delega al turismo ad un Ministro con una preziosa esperienza nel settore e profondo conoscitore di tutte le problematiche che lo caratterizzano....Il turismo per affermarsi necessita, innanzitutto, di coesione politica e sociale, di strategie pubbliche e private sinergiche. Siamo certi che il Ministro Centinaio, ascoltando anche le nostre proposte, saprà svolgere un lavoro di ampia concertazione, condivisione ed integrazione che coinvolgerà tutti noi”. Intanto, però,  le associazioni, in un comunicato congiunto (Federturismo, Federterme, ASTOI, Confindustria Alberghi, UCINA, Assomarinas, ATRI e ANEF), si mostrano allarmate per gli effetti sul settore del decreto Dignità e chiedono al Ministro Luigi Di Maio di salvaguardare le attività dei settori turistico, termale, della ristorazione, della nautica e della montagna.


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